Alle dieci del 25 maggio 2017 una leggenda tornerà a vivere!
È infatti prevista l’inaugurazione dello stadio ristrutturato, dopo decenni di incuria, che fu del Grande Torino, il Filadelfia.
Dal colle di Superga al Filadelfia non è soltanto un viaggio attraverso la storia del Toro, è una anabasi nelle arterie di una passione, un tuffo in una appartenenza, il sentire di un Popolo che è quello granata, il Popolo del e di Torino, che vive, e soffre, per la squadra della citta’.
Sconfitte, retrocessioni, lutti e dolorose perdite accompagnano il tifoso granata che ha compostezza nelle sue delusioni, non conosce l’arroganza di altri colori, il tronfio scorrere di scudetti che arricchiscono bacheche, non Sentimento!
Camminando tra le macerie del Filadelfia, io che non li ho conosciuti, sentivo il ruggito della folla al declamare dei loro nomi.
Istintivamente, tra mille erbacce, tra tubi tristi e rugginosi, crocifissi tra cemento e filo spinato, il cuore e lo sguardo guarda il cielo, li vedo, eccoli, son loro:
BACIGALUPO, BALLARIN, MAROSO, GREZAR, RIGAMONTI, CASTIGLIANO, MENTI, LOIK, GABETTO, MAZZOLA, OSSOLA.
Menti, sepolto al cimitero dell’Antella, Bacigalupo, nel cui portafogli fu trovata la foto del rivale juventino Sentimenti IV, Gabetto coi capelli impomatati, dal sorriso alla Fernandel e dal dribbling ubriacante.
Sul campo che li ha visti vincere, anzi dominare, erbacce, sassi, sporcizia.
Ecco, sento nelle vene, ascolto con l’anima la tromba di Oreste Bolmida, capostazione a Porta Nuova; andava al Filadelfia con lo strumento e cominciava a suonarlo nei momenti difficili.
Bolmida suona e capitan Valentino Mazzola si rimbocca le maniche; inizia lo spettacolo, il Grande Torino avanza a folate, onde che nessun scoglio riesce a fermare, vento spinto dall’Olimpo!
Il sogno del Grande Torino si spenge sulla collina di Superga il 7 Maggio 1949 ed entra nella Leggenda!
E dopo anni di incuria, di vergognosa indifferenza, ecco che il nuovo Filadelfia, da domani sede delle giovanili granata, tornerà ad essere una casa per chi ha il Toro nel cuore.
E quei ragazzi, ovunque siano, torneranno a guardare il loro campo, a passarsi il pallone ed a dominare il cielo di Torino, la loro casa è lì, ripulita, rifatta, il cuore è quello antico, Sempre!
Come scrisse Indro Montanelli, il più grande giornalista italiano, all’indomani della tragedia, ” Gli eroi sono sempre immortali agli occhi di chi in essi crede. E così i ragazzi crederanno che il Torino non è morto, è soltanto in trasferta”.
Torino è stata e, dal 25 maggio 2017, è ancora più granata!