La giornata conclusiva alla piscina “Poggiolino” di Rapallo, sede della Final Six del trentatreesimo scudetto femminile, si colora di biancorosso. La Plebiscito Padova – alla quarta finale consecutiva – centra il tris tricolore e batte 7-5 l’Ekipe Orizzonte alla ventitreesima finale della storia con diciannove scudetti in bacheca. Il successo non è mai stato in discussione con le patavine sempre avanti nel punteggio e un massimo divario di quattro reti (6-2 a metà quarto tempo). Poi la reazione tardiva affidata alle mani esperte dell’olimpionica Tania Di Mario (tredici scudetti nel palmares), che con una doppietta onora la finalissima tornando a giocarsi il tricolore dopo quattro anni, dopo la sconfitta del 2013 contro il Rapallo. Per Padova decisivi i gol di Barzon, con la palomba del 6-2, il 7-4 di Galardi e successivamente il rigore parato da Teani su Garibotti.
Nella finale del terzo posto si impone la Waterpolo Messina battendo la RN Bogliasco 10-7. La partita riserva emozioni soprattutto nel finale quando le liguri, sotto di quattro reti dopo i primi due tempi, provano a rientrare nel match fino al 7-8 di metà quarto tempo con il gol dell’australiana Zimmerman. Poi la doppietta dell’azzurra Aiello, migliore marcatrice della partita con una tripletta, chiude definitivamente i giochi. La Waterpolo Messina stacca il pass europeo per la prossima stagione insieme a Plebiscito Padova ed Ekipe Orizzonte.
Il Rapallo batte la RN Bologna per 8-6, vince lo spareggio playout e resta in serie A1. Le padrone di casa vanno sotto 5-4 alla fine del terzo tempo contro le felsinee trascinate dall’ispiratissima brasiliana Monteiro Abla, autrice di una quaterna. Nell’ultimo tempo il recupero e sorpasso delle liguri con Zanetta, bronzo iridato junior ad Auckland, che con quattro reti porta le compagne al successo.
Da Marsiglia arrivano i complimenti del presidente Paolo Barelli: “Mi congratulo con la Plebiscito Padova che per il terzo anno consecutivo ha conquistato il titolo italiano bissando il successo in Coppa Italia. Peccato che la società veneta non sia riuscita a vincere anche la Len Trophy dopo aver raggiunto la finale a Budapest. Estendo i complimenti a tutte le squadre protagoniste di questa bellissima Final Six, che ha aggregato il meglio della pallanuoto italiana femminile che continua ad essere protagonista sia coi club sia con le squadre nazionali. Tutto ciò è il frutto del lavoro prezioso e appassionato svolto dalle nostre società, che ogni giorno operano tra mille difficoltà, formando e crescendo generazioni di atleti e campioni. Ora l’attenzione si sposta alla Final Six maschile di Torino della prossima settimana. Nel frattempo comincerà l’ultima fase della preparazione che porterà le azzure, vicecampionesse olimpiche, ai mondiali di Budapest dove cercheranno di difendere e migliorare il bronzo conquistato a Kazan nel 2015”.
Finale 1/2 posto
Plebiscito Padova-L’Ekipe Orizzonte 7-5 tabellino
Plebiscito Padova: Teani, Barzon 2, Ilaria Savioli 2, Gottardo, Martina Savioli 1 (rig.), Queirolo, Millo 1, Dario, Galardi 1, Robinson, Nencha, Casson, Franceschino. All. Posterivo.
L’Ekipe Orizzonte: Jovetic, Sapienza, Garibotti 1, Eggens 2, Di Mario 2, Grillo, Palmieri, Marletta, Santapaola, Aiello, Riccioli, Lombardo, Schillaci. All. Miceli.
Arbitri: Collantoni e Castagnola.
Note: parziali 2-1, 2-1, 1-0, 2-3. Superiorità numeriche: Plebiscito Padova 2/10 + un rigore, L’Ekipe Orizzonte 3/11 + un rigore parato da Teani a Garibotti. Ammonita il coach Miceli (C) per proteste nel terzo tempo. Uscite per limite di falli Ilaria Savioli (P), Robinson e Dario (P) nel quarto tempo. Spettatori 700 circa. Osservato un minuto di raccoglimento in memoria della signora Ada, madre del tecnico Posterivo (P) scomparsa nella notte.
CRONACA. L’Ekipe parte forte, conquista due extraplayer ma non riesce a concretizzare. Al primo vero affondo le campionesse invece passano: Barzon guida da sola la transizione e punisce Jovetic dai due metri per l’1-0. Al terzo tentativo con l’uomo in più passa anche l’Orizzonte: il giro palla è veloce e capitan Di Mario spara al centro il pareggio (1-1). Neanche il tempo di un amen che le biancorosse tornano avanti: ancora Di Mario commette fallo grave e Ilaria Savioli rifinisce dal centro il 2-1 ad un minuto dallo scadere.
Il secondo tempo si apre con la quinta occasione fallita dalle etnee in superiorità e il Padova che passa di nuovo: Barzon parte ancora in transizione e dà l’assist al bacio alla “ligure” Millo che deposita dentro il facile 3-1. La zona press del Padova tiene lontani gli attacchi delle avversarie che sprecano tre opportunità con l’uomo in più. La partita si riaccende negli ultimi trenta secondi: prima Garibotti insacca il settimo tentativo di extraplayer; poi Martina Savioli trasforma il rigore del 4-2 provocato da un fallo di Di Mario su Gottardo.
Si riparte col punteggio che resta bloccato. Il Padova sembra gestire meglio e al settimo tentativo in extraman passa con Ilaria Savioli che assesta la doppietta con una bomba a schizzo per il 5-2 che chiude il terzo tempo.
Il quarto parziale si apre con Barzon che piazza la palomba giusta dopo quaranta secondi per il 6-2 che sembra mettere in cassaforte il tris scudetto. Eggens reagisce e accorcia (3-6); poi su assit al bacio di Di Mario infila il meno due (4-6). Padova si inceppa e sbaglia altre due volte in superiorità, però difende bene. Al quinto minuto gira il match: Galardi segna il 7-4 dai due metri. L’Ekipe potrebbe rispondere subito: Palmieri conquista rigore, ma Garibotti è murata da Teani. Di Mario non si arrende e insacca il 7-5 ad un minuto dalla fine, però il titolo è ormai assegnato, resta cucito sui costumi della Plebiscito Padova.