Ultimo match di un ciclo costellato da risultati importanti, quello delle vittorie sul Sudafrica, sull’Australia, sulla Francia, ma anche quello delle due sconfitte consecutive contro la Georgia nello stesso Mondiale, quello appena chiuso dagli Azzurrini al decimo posto finale, migliorando di una posizione quello del 2023.
“È vero, si chiude un ciclo che ci ha regalato tante emozioni, belle soddisfazioni, ma anche delusioni importanti. Dobbiamo sicuramente fare i complimenti alla Georgia, ci ha battuto due volte su due qui al Mondiale a conferma del loro ottimo torneo”, esordisce il cpao allenatore Roberto Santamaria. “Si tratta però di due sconfitte diverse una dall’altra, oggi l’Italia ha cercato di costruire gioco negli spazi malgrado le condizioni non buone del terreno, dieci giorni fa invece il contrario. Nel corso degli 80 minuti abbiamo avuto le nostre opportunità, ma non sempre le abbiamo sapute sfruttare, e se dobbiamo trarre un bilancio, è chiaro che la ricerca del punto di equilibrio tra le due gare è l’aspetto di analisi da cui partire per il nostro futuro immediato”.
“Parlando nello specifico del match, nel primo tempo con le statistiche di possesso che abbiamo avuto avremmo dovuto segnare punti che invece non abbiamo segnato, viceversa la Georgia ha messo il naso due volte nei nostri 22 e per due volte è andata in meta. Poi su quel loro contrattacco ci hanno sorpreso allargando troppo il gap”.
“Questa Under 20 lascia comunque un segno importante, i risultati pesanti che abbiamo mandato in archivio parlano da soli e il gruppo che arriverà dovrà saper dare continuità a un lavoro importante. La fine di questo Mondiale è anche il momento dei ringraziamenti, e io non posso non partire dallo staff: in primis il nostro team manager, Andrea Saccà, il cui lavoro è prezioso sotto ogni punto di vista, e poi Massimo Zaghini, il responsabile della preparazione atletica. Senza il loro lavoro incredibile non sarebbe stato possibile costruire in tempi così corti, di fatto un mese, uno staff nuovo di zecca, con gli ingressi di due persone speciali e di due professionisti veri come Alessandro Lodi e Andrea Marcato, anche loro da ringraziare dal profondo. Questo per fare dei nomi, ma davvero, tutto lo staff, il medico, i fisioterapisti, il responsabile logistico Ennio Cappelletti, il video analyst… Un grande lavoro di squadra, farne parte è un onore e un piacere”.
Per il Capitano un match pieno di emozioni vere, all’ultima da skipper degli Azzurrini: “Inutile negarlo, c’è un po’ di tristezza per il risultato, ma anche per l’ultimo atto di due anni fantastici, indimenticabili, in cui abbiamo costruito tra noi giocatori e con lo staff dei rapporti che dureranno tutta la vita”, racconta il Numero 8 Jacopo Botturi. Già alla consegna delle maglie le emozioni erano indescrivibili, poi c’è stato il campo: un primo tempo dove abbiamo fatto ottime cose, convinti e ordinati, poi tra primo e secondo tempo abbiamo concesso delle situazioni che loro hanno subito sfruttato al massimo e che non abbiamo più saputo recuperare purtroppo. Il gruppo che esce, quello dei 2004, lascia a chi viene dopo di noi una Nazionale U20 competitiva e con margini di miglioramento importanti, dove entrare non è facile, ma che una volta dentro diventa una famiglia vera”.