Roma – Roberto Santamaria, Andrea Marcato e Alessandro Lodi, staff tecnico della Nazionale Under 20, hanno ufficializzato la lista dei 30 giocatori selezionati per partecipare al World Rugby U20 Championship 2024, in programma dal 29 giugno al 19 luglio prossimi in Sudafrica.
Come da programma, il raduno di San Benedetto del Tronto – culminato con il warm-up test vinto contro i pari età della Spagna per 36 a 5 – ha chiuso il ciclo di preparazione al torneo iridato, fornendo le ultime indicazioni tecniche per la scelta del gruppo chiamato a competere contro le altre 11 migliori squadre al mondo, partendo dalla Pool B condivisa con Irlanda, Australia e Georgia.
Tre le sedi opzionate dal Comitato Organizzatore per la competizione, tutte localizzate nell’area di Cape Town: il “Danie Craven Stadium” e l’”Athlone Stadium” ospiteranno le partite delle pool di qualificazione, mentre l’iconico “Cape Town Stadium” ospiterà il match di apertura, alcuni incontri della prima fase, le semifinali e la Finalissima.
Il torneo sarà visibile in tutto il mondo, attraverso i broadcaster ufficiali in Sudafrica (Supersport), Francia (L’Équipe TV), Nuova Zelanda (Sky NZ) e Fiji (Fiji Broadcasting Corporation), mentre RugbyPass TV garantirà la copertura live-streaming di tutte le gare gratuitamente in tutto il resto del mondo, con i biglietti già in vendita.
L’avventura iridata comincerà per gli Azzurrini con il raduno di venerdì 21 giugno a Treviso, 48 ore prima della partenza per Cape Town dall’aeroporto Marco Polo di Venezia su volo Emirates con scalo a Dubai: la città sudafricana ospiterà la squadra presso lo stesso quartier generale dell’edizione 2023, il Sun Square Gardens, mentre le sedute di allenamento si svolgeranno sui campi della University of Cape Town.
Per il nuovo head-coach Roberto Santamaria un inizio di campagna caratterizzata giocoforza da alcune scelte dolorose: “Confermo, aver dovuto comunicare ai ragazzi rimasti fuori dai 30 la decisione presa è stato molto, molto difficile, ma del resto questo è parte del loro percorso di crescita, così come lo è del nostro ruolo di allenatori. Come già detto loro, le valutazioni sono state esclusivamente di tipo tecnico legate agli equilibri nei vari reparti, puntando su 17 avanti e 13 tra mediani e trequarti: tutti, e sottolineo tutti, i giocatori che sono stati parte di questo gruppo negli ultimi mesi avevano e continuano ad avere il livello necessario per farne parte a pieno titolo, le scelte sono determinate da una combinazione di tanti fattori e non sono un giudizio negativo su nessuno, anzi”.
Un terzo del gruppo è nato nel 2005, confermando la bontà dei profili emersi in questo 2024: “Esattamente, una percentuale importante che certifica il buon lavoro fatto da chi ha in gestione questi ragazzi tutto l’anno, come staff siamo molto felici di questo aspetto. Venendo all’analisi del mix, date la caratteristiche usuranti del torneo e la grande eterogeneità degli avversari che questo propone tra qualificazioni e fasi finali abbiamo scelto di avere una buona copertura in prima linea, che purtroppo deve rinunciare un protagonista assoluto come Marcos Gallorini, ma che può contare su più opzioni tecnicamente e fisicamente molto duttili. Per il resto, a seconda dell’avversario alcuni avanti possono giostrarsi tra seconda e terza linea, mentre altri restano specialisti puri”.
Tra mediani e trequarti spicca il rientro di Simone Brisighella, utility-back viadanese rimasto fuori dal Sei Nazioni a causa di un brutto infortunio al ginocchio, ora pienamente recuperato: “È una grande gioia per tutti noi, squadra e staff: Simone aveva un conto in sospeso col destino e dopo averlo visto all’opera contro la Spagna possiamo tutti dire che quel conto è chiuso. Il lavoro e i sacrifici che ha fatto per arrivare fino a qui sono solo la conferma del suo spessore come persona e come giocatore, siamo felici di poter contare su di lui per questo Mondiale”.
Una competizione, il Mondiale Under 20, che presenta un livello di complessità decisamente elevato: “Rispetto al Sei Nazioni ci sono tante più variabili, c’è l’incognita degli avversari nella seconda fase, c’è l’aspetto logistico che rende molto difficile la sostituzione di eventuali giocatori infortunati, sia per la distanza, sia per il periodo di off-season in cui si gioca, e poi c’è una partita ogni cinque giorni da gestire dal punto di vista fisico e dal punto di vista tattico. Il Mondiale è davvero un evento a sé, per ragazzi di questa età un passaggio di crescita fondamentale”.
Il punto di partenza su cui lavorare rimane comunque l’allineamento sul piano atletico di tutta la squadra: “Assolutamente, le fasi finali dei vari campionati così diverse tra loro hanno reso impossibile condividere tempistiche e piani di intervento sul fitness, e peraltro solo una partita vera può attivare nella testa di tutti quelle dinamiche che servono poi in campo al momento della verità. Il test con la Spagna è stato da questo punto di vista fondamentale e ci ha consegnato alcuni dati su cui impostare il lavoro delle prossime settimane fino all’esordio con l’Irlanda, dove contiamo di arrivare consapevoli del livello dell’impegno ma pronti ad affronta