Calcio : il giorno dopo il 3-0 all’Udinese ed a 5 dalla gara di Monchengladbach..
TIMIDI SEGNALI DI RISVEGLIO
di Alessandro “Coppins” Coppini
Firenze- Ai più attenti non saranno sfuggiti, nonostante sia febbraio, i primi segni di Primavera. Le giornate più lunghe, gli uccellini, il sole che quando c’è riscalda di più: i soliti da sempre. Anche la partita con l’Udinese, vinta con un rotondo 3 a 0, ha offerto segnali di risveglio, in questo caso della squadra viola. Parliamoci chiaramente: la vera differenza col disastro di Roma l’hanno fatta una prestazione migliore di quasi tutti i giocatori e il fatto che davanti ci fosse una buona squadra si, ma pur sempre l’Udinese. Un contributo alla riuscita della serata l’hanno portato tuttavia anche alcune scelte tecniche e tattiche. Sousa lascia a riposo Kalinic e schiera il fin qui deludente Babacar. Il senegalese lo ripaga con una prestazione discreta, molto impegno ed un goal, anche se fortunato. In difesa si riscopre l’acqua calda: giocatori di ruolo. L’esperimento Sanchez nella linea arretrata ha avuto risultati alterni, potrà essere anche riproposto, ma in difesa ci vogliono difensori! Il tanto vituperato Tomovic (per il popolo del web colpevole ironicamente di tutto, forse anche del buco nell’ozono) gioca una buona partita, mentre Milic è passabile dietro ma non spinge sulla sua fascia come dovrebbe. Chiesa stavolta si incaponisce troppo in un duello individuale con Samir, ma non gli mancano i consueti coraggio e determinazione. A strappi e in crescendo progressivo la partita di Bernardeschi, buonissima quella di Borja che richiama alla mente il giocatore di tre anni fa. E’ da questi ultimi due che nasce il vantaggio viola, proprio sul morire del primo tempo. Gara fino a quel momento col solito possesso palla gigliato, ma anche con la solita disarmante orizzontalità. Il 10 viola prova a spaccare la partita e anche la traversa, con una sassata dalla distanza. Sulla respinta del legno (o dell’alluminio?) piomba Borja Valero che con grande tecnica torna al goal dopo un anno. Nella ripresa si scoprono un po’ di più i bianconeri e sale in cattedra Bernardeschi, che prima si guadagna un rigore per una respinta di braccio su una sua punizione, poi lo realizza magistralmente: portiere da una parta pallone dall’altra. C’è il tempo anche per la rete di Babacar (tiro dal limite deviato), poi sostituito da un acclamatissimo Kalinic, e per l’entrata di Saponara. Sono solo venti minuti quelli giocati dal trequartista ex-Empoli, ma bastano a far intravedere una qualità indispensabile per i palleggiatori trasversali della “banda Sousa”, la tendenza a verticalizzare. Insomma serata positiva che smussa le tensioni del dopo gara dell’Olimpico. Bisognerebbe continuare, ma la Fiorentina di quest’anno ci ha abituato ad andamenti troppo altalenanti per essere sicuri che ciò accada. Comunque, concludendo con un primaverile luogo primaverile, se son rose fioriranno! E ora tutti a Borussia…..cioè no scusate a Mönchengladbach!