L’impianto accusatorio rimane lo stesso. La Procura di Roma di fatto sposa le tesi dei magistrati torinesi che avviarono l’inchiesta sui conti della Juve, poi trasferita proprio nella Capitale. E consegna al club bianconero la notifica dell’avviso di conclusione delle indagini preliminari”. Lo riferisce la stessa società in una nota:
“In linea con le ipotesi accusatorie della Procura di Torino, l’avviso – si legge – fa riferimento a presunti reati di falso nelle comunicazioni sociali, manipolazione del mercato, ostacolo all’esercizio delle autorità di pubblica vigilanza (Consob, nel caso di specie) e dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture per operazioni inesistenti”.
In dodici rischiano di finire a processo. Tra loro l’ex presidente del club, Andrea Agnelli, e altri ex dirigenti allora al vertice della società bianconera, tra cui Pavel Nedved, Maurizio Arrivabene e Fabio Paratici.
“Sulla base delle sommarie informazioni a disposizione allo stato – aggiunge la società bianconera – i fatti oggetto del provvedimento attengono ai bilanci al 30 giugno 2019, 2020 e 2021 e sono relativi alle cosiddette operazioni di “scambio” di diritti alle prestazioni sportive di calciatori (cosiddette “operazioni incrociate”) e agli accordi
di riduzione e ai successivi accordi di integrazione dei compensi del personale tesserato conclusi negli esercizi 2019/2020, 2020/2021 e 2021/2022 (cosiddette “manovre stipendi”) nonché ai cosiddetti “accordi di recompra” attinenti a talune operazioni di calciomercato risalenti agli esercizi 2017/2018, 2018/2019 e 2019/2020″.