Gentili colleghi,
I 90 ANNI DELLA CANOTTIERI COMUNALI FIRENZE
Firenze, 16 dicembre 2023
La Canottieri Comunali Firenze compie novant’anni e, per il 2024, ha in programma un’annata ricca di eventi sportivi e sociali.
Al tempo stesso sarà un anno impegnativo per garantire un futuro alla società, coinvolta suo malgrado in contenziosi amministrativi.
La storia
La Canottieri Comunali Firenze nasce nel 1934 come dopolavoro dei dipendenti comunali, con sede sul Lungarno Ferrucci, lo stesso luogo dove si trova tuttora. Nel tempo la società si ingrandisce e supera anche le più grandi avversità come la 2° guerra mondiale e l’alluvione del 1966.
Le difficoltà, però, non sono ancora terminate. La permanenza della società nella sua sede storica viene infatti messa in dubbio da presunte irregolarità urbanistiche, che comportano un notevole aggravio di spese per le concessioni demaniali. Queste controversie amministrative, oltre a compromettere la tenuta del bilancio della società, sottraggono quella serenità necessaria per programmare e gestire tutte le attività che la Canottieri svolge quotidianamente da ormai novant’anni.
I risultati sportivi
La Canottieri Comunali Firenze è sempre stata una fucina di atleti e campioni, di caratura internazionale e olimpica.
Nel palmares della CCF si annoverano, dal 1965 a oggi:
Le attività sociali
La Canottieri Comunali, oltre a essere impegnata nelle attività agonistiche e di promozione degli sport sull’acqua per i giovanissimi, porta avanti molte iniziative di carattere sociale rivolte alla cittadinanza, tra le quali:
I riconoscimenti
La società è stata insignita con numerose attestazioni di merito dalla Federazione Italiana Canoa Kayak, dal CONI e dalle istituzioni locali come il Comune di Firenze che ha conferito, nel 2021, il Fiorino d’Oro.
Il programma per i 90 anni della società
Per festeggiare i 90 anni di vita sull’acqua la Societa’ ha in programma una serie di eventi speciali.
Oltre a questi eventi speciali sono in programma:
La Associazione Sportiva Dilettantistisca Canottieri Comunali utilizza da oltre novanta anni (dal 1934) le strutture site nella sede storica di via Lungarno Ferrucci, lungo le rive dell’ Arno.
La sede è composta da vari locali di proprietà comunale che dato la loro vetustà necessitano di interventi urgenti di riqualificazione e messa a norma.
L’uso della sede da parte dei canottieri comunali è stata nel passato oggetto di formali contratti di locazione/concessione da parte del Comune di Firenze, l’ultimo dei quali sottoscritto nel 2010 ad oggi non rinnovato.
E ciò a causa di alcune problematiche di natura idraulica dovute al fatto che i locali – essendo destinati a funzioni di supporto di uno sport fluviale come il canottaggio – sono stati realizzati lungo le sponde del fiume a distanze inferiori a quelle previste dall’art. 96 comma 1 lett. f) del RD 523/1904 che, per consentire il libero deflusso delle acque, vieta la realizzazione di manufatti a distanza minore di dieci metri dal pie dell’argine o in mancanza dal ciglio di sponda.
Oltre a ciò sono sopraggiunti dubbi sulla “legittimità” degli impianti, per i quali non è stato mai rilasciato un espresso e formale titolo edilizio (sebbene il Comune abbia assunto nel 2008 una delibera di consiglio comunale con la quale è stato attestato l’interesse pubblico al mantenimento delle strutture stesse e alla loro riqualificazione) né alcun provvedimento di autorizzazione paesistica essendo l’area soggetta a vincolo disposto con DM 31.8.1953 (ma al riguardo è stata reperita documentazione che attesta la realizzazione degli impianti in data antecedente l’apposizione del vincolo).
La soluzione di tali ulteriore problematiche è comunque intrecciata con la soluzione della questione idraulica in ragione della quale nel 2014 – proprio per motivi di sicurezza idraulica – sono state demolite alcune strutture impiantistiche della canottieri più prossime al fiume (ossia la vasca di voga, la terrazza del centro anziani, la palestra sottostante il lido) E ciò in esecuzione della convenzione sottoscritta nel 2013 tra il Comune di Firenze e la Provincia.
Più di recente la problematica idraulica si è avviata a soluzione grazie alle disposizioni di cui alla legge regionale toscana n. 41 del 24.7.2018 (disposizioni in materia di rischio di alluvioni e di tutela dei corsi d’acqua) la quale ha previsto – all’art. 19 – la possibilità di rilascio della “autorizzazione idraulica” “per interventi sostitutivi o di parziale demolizione nei tratti urbani dei fiumi” finalizzati a garantire “funzioni di interesse pubblico storicizzate” (ovvero quelle presenti in modo continuativo senza soluzione di continuità da almeno quaranta anni quale è quella dei Canottieri comunali) a condizione che sugli stessi sia assicurata “la sicurezza idraulica, la non alterazione del buon regime delle acque e il non aggravio del rischio idraulico”’ .
In attuazione di detta legge è stato effettuato uno studio idraulico che ha dimostrato l’ininfluenza dei manufatti dei Canottieri ai fini del deflusso delle acque e quindi la sicurezza idraulica degli stessi.
La giunta comunale, con delibera n. 298 della 2019, proprio tenendo conto del suddetto studio idraulico ha poi approvato un progetto definitivo di riqualificazione degli impianti sportivi in riva sinistra d’Arno (progetto questo che è stato approvato anche dal Genio Civile ai sensi e per gli effetti delle normative idrauliche con decreto n. 21201 del 22.12.2020). Con successiva delibera n. 366 del 2021 la giunta comunale ha infine qualificato “l’attività di canottaggio sul Lungarno Ferrucci” svolta dalla ASD Canottieri comunali Firenze tra “le funzioni di interesse pubblico storicizzato” per i fini di cui alla citata Lr 41/2018. E’ stata da ultimo apportata una variante al regolamento urbanistico per recepire i disposti della legge regionale.
Tuttavia poiché l’art. 19 di tale legge regionale si riferisce testualmente al rilascio dell’autorizzazione idraulica “nei procedimenti di sanatoria relativi al rilascio dei titoli abilitativi di competenza dei comuni” si potrebbe ritenere che la stessa trovi applicazione solo nei procedimenti di “sanatoria edilizia” – i quali come è noto richiedono la cd. “doppia conformità” ossia che l’opera sia conforme sia alle norme dell’epoca in cui è stata realizzata che alla normativa vigente al momento di presentazione dell’istanza.
Tale doppia conformità potrebbe reputarsi insussistente proprio nel caso degli impianti (quale quello della canottieri comunali) realizzati in fregio al fiume in contrasto con il RD 523/1904 ( norma dell’epoca).
In questo contesto si impone la necessità di una riconsiderazione della normativa nazionale di cui al RD del 1904 poiché seppur è vero che il divieto di costruzione ad una certa distanza dagli argini dei corsi d’acqua demaniali (c.d. fascia di servitù idraulica), contenuto nell’art. 96, lett. f), R.D. 523/1904 risponde all’evidente finalità di tutelare il regolare scorrimento delle acque e prevenire i rischi per le persone e le cose che potrebbero derivare dalle esondazioni – è anche vero che ben dovrebbe essere consentita la possibilità di realizzare impianti, come quelli sportivi di canottaggio, in fregio al fiume laddove venga verificata la compatibilità idraulica degli stessi e l’assenza dell’aggravamento delle condizioni di rischio. E ciò al fine di contemperare l’interesse alla sicurezza idraulica del territorio con quello della tutela delle associazioni sportive storiche di canottaggio, che assolvono a funzioni di pubblico interesse e rappresentano un elemento identitario per la pratica sportiva.