DA FIN.IT (GRAZIE)
Fukoka- Le serie dei tuffi si chiudono per l’Ital/tuffi con un altra medaglia: la portano a casa DI BRONZO Matteo Santoro e Chiara Pellacani che esaltano la nazionale di tuffi nella giornata conclusiva dei mondiali, a Fukuoka, e regalano ancora una volta spettacolo, lacrime ed emozioni indelebili con il bronzo dai tre metri sincro misto, confermandosì sul podio iridato dopo l’argento di Budapest 2022 e le medaglie europee.
Straordinarie le routine degli azzurri che, come sempre, rimontano dopo gli obbligatori (quinti con 91.20) e concludono con 294.12, migliorando anche il punteggio di dodici mesi fa in Ungheria, quando totalizzarono 293.55. L’oro va ai cinesi Zifeng Zhu e Shan Lin con 326.10 e l’argento agli australiani Domonic Bedgood e Maddison Keeney con 307.38.
La nazionale del direttore tecnico Oscar Bertone chiude così un mondiale dai grandi numeri: due medaglie (0-0-2), a Budapest arrivò solo l’argento nel sincro mixed da 3 mt; quattro pass per le Olimpiadi di Parigi 2024 e l’ingresso in nove finali su dodici (l’Italia non era iscritta nel sincro dalla piattaforma femminile).
La gioia di Matteo e Chiara. “Non vedevamo l’ora di gareggiare insieme. Abbiamo atteso l’ultima giornata ma alla fine è stata bellissima. Chiara è stata bravissima perché so che era molto stanca dopo aver gareggiato praticamente tutti i giorni – commenta visibilmente commosso Santoro – E’ andato tutto bene anche oggi.Io ho commesso una lieve imperfezione sul primo obbligatorio, sono partito leggermente prima. Poi però abbiamo recuperato con i liberi. Dedico questa medaglia ai miei genitori, a tutta la mia famiglia e alla mia allenatrice Alice (Palmieri ndr) che mi segue da sempre e a Chiara stessa, le voglio tanto bene ed è per me un esempio”. Le fa eco Pellacani: “Ero stanca ma non quanto ieri; diciamo che l’affiatamento che c’è tra me e Matteo è fondamentale prima e durante la gara. Lui poi è sempre ottimista, spensierato, mi fa ridere anche tra un tuffo e l’altro ed è una forza della natura, un bel sostegno. Anche io voglio dedicare la medaglia alla famiglia, a Tommaso (Marconi ndr) e in particolare a mio nonno Sandro che è morto lo scorso dicembre”.
Le parole e il bilancio del direttore tecnico Oscar Bertone. “”Noi dovevamo solo fare il nostro. E siamo stati bravi; Matteo e Chiara sono stati bravissimi. lo dico tutte le sere in riunione ai ragazzi che l’importante è saltare come loro sanno. Se lo fanno, allora i risultati vengono. Anche la fiducia reciproca fa la differenza: l’amicizia e l’affiatamento che si crea nel momento in cui salgono sul trampolino insieme è importantissima. Chiudiamo qui un mondiale straordinario, dove, oltre alle due medaglie, abbiamo conquistato anche quattro carte olimpico e ciò mi costringerà a rivedere un po’ i piani, perché non pensavo che i ragazzi ne ottenessero così tanti. A gennaio ci saranno i mondiali di Doha e lavoreremo da settembre per arrivare al meglio soprattutto con i piattaformisti che ancora devono ottenere il pass per i Giochi. Come detto più volte sono orgoglioso di essere il direttore tecnico di una nazionale composta da atleti e uomini eccezionali: un gruppo fantastico”.
Le parole di Tommaso Marconi. “Loro si tuffano sempre con spensieratezza ed è questa la loro forza. Purtroppo durante la stagione si allenano poco insieme perché Chiara è negli Stati Uniti; però poi non è difficile rimetterli insieme, proprio perché fanno coppia in gara insieme da sempre. Oggi sono stati molto bravi ma concediamo ancora qualcosa negli obbligatori”.
La gara di Santoro e Pellacani. Prima sorpresa il forfait dell’ultimo minuto del Canada, una delle favorite almeno per il podio, a causa di un affaticamento muscolare di Pamela Ware. Si parte con gli obbligatori, da sempre tallone d’achille per gli azzurri. Questa volta però l’ordinario indietro carpiato (45.00) e il rovesciato carpiato (46.20) sono abbastanza puliti e buoni nel sincro. Gli azzurri dopo gli obbligatori sono quinti con 91.20 come la Svezia. Comanda la Cina (103.20), poi in pochi punti Australia (95.40), Irlanda (93.60) e Corea del Sud (93.00). I liberi e come sempre inizia un’altra gara. Santoro e Pellacani crescono di grande livello perchè il doppio salto mortale e mezzo avanti con un avvitamento carpiato ottimo da parte di entrambi, unico nel sincronismo (67.70), e sono così quarti con 158.70; gli australiani Domonic Bedggood e Maddisono Keeney sono secondi a 162.90, i coreani Suji Kim e Jaegyong Yi terzi 159.96. La Germania è quinta a 149.00. I cinesi iniziano la solita finale a parte e guidano con 173.40. Il triplo salto mortale e mezzo avanti carpiato è fantastico per sincronismo e tenuta: due corpi in uno (68.82) e terzi con 227.52. Scavalcata la Corea del Sud quarta con 222.96, l’Australia è sempre seconda con 229.86 ma c’è battaglia anche per l’argento. L’oro è già in tasca ai cinesi che dominano 247.80.
Ultima routine tutta da vivere, al cardiopalma. Gli australiani prenotano l’argento con il doppio salto mortale con un avvitamento e mezzo (77.52 e 307.38 totali). I coreani sporcano nel sincro il doppio salto mortale e mezzo avanti con un avvitamento carpiato 58.50 per complessivi 281.46
A bordo vasca, poco prima di salire le scale che portano ai due trampolini, Tommaso Marconi e Benedetta Molaioli provano a tranquillizzare Chiara e Matteo. I due giovani alfieri azzurri sono glaciali e rispondono con un doppio salto mortale e mezzo indietro carpiato da manuale che vale 66.60, porta gli azzurri a 294.12 (a Budapest furono 293.55) e li confermano sul podio iridato. Oro alla Cina con 326.16.
I tuffi di Santoro e Pellacani – 294.12 terzi
201B ordinario indietro carpiato 45.00 (8)
301B rovesciato carpiato 46.20 (5) 91.20
5152B doppio salto mortale e mezzo avanti con un avvitamento carpiato 67.50 (4) 158.70
107B triplo salto mortale e mezzo avanti carpiato 68.82 (3) 227.52
405B doppio salto mortale e mezzo ritornato carpiato 66.60 (3) 294.12
COME FRATELLI. Chiara e Matteo sono un tutto si considerano come fratelli perché si conoscono praticamente fin dalla nascita. Romani di Roma, cresciuti nella stessa società e allenati dagli stessi allenatori fin dalle giovanili: Alice Palmieri, Domenico Rinaldi, Tommaso e Nicola Marconi. Sembrano nati, come dice Tommaso Marconi, “per saltare insieme” e così è. Diciassette anni da compiere il 9 ottobre per Matteo Santoro – tesserato per MR Sport F.lli Marconi e seguito come un’ombra nella sua carriera da Alice Palmieri – è il più giovane medagliato della storia dei tuffi italiana e il più giovane della spedizione azzurra a Fukuoka 2023; Ventanni compiuti per Pellacani – tesserata per Fiamme Gialle ed Mr Sport F.lli Marconi, allenata da Tommaso Marconi, quattordici medaglie europee consecutive tra Roma 2022 e Cracovia 2023, ai Mondiali è stata fin qui bronzo nel sincro in coppia con Elena Bertocchi e quinta dai 3 metri. Chiara e Matteo a maggio 2021 sono stati d’oro agli Europei di Budapest 2021, argento ai Mondiali di Budapest 2022, bronzo agli Europei di Roma 2022 e oro agli European Games di Cracovia 2023. Il loro record di punti rimane il 300.69 del maggio 2021 in Ungheria.
Due ragazzi straordinari, umili, sempre sorridenti e con la testa sulle spalle. Matteo studia al Liceo dello Sport a Roma; Chiara frequenta l’università negli Stati Uniti e ad agosto si trasferirà a Miami.
9^ giornata – sabato 22 luglio
Finale trampolino 3 metri sincro
1. Zifeng Zhu-Shan Lin (Chn) 326.10
2. Domonic Bedgood-Maddison Keeney (Aus) 307.38
3. Matteo Santoro-Chiara Pellacani 294.12
Regolamento. Per le specialità olimpiche individuali previsti tre turni di gare: preliminari, semifinali a 18 e finali a 12. Due turni (eliminatorie e finali a dodici) per le altre prove. Il team event prevede che le squadre siano composte da un minimo di 2 ad un massimo di 4 componenti, almeno un maschio ed una femmina, che devono eseguire due tuffi individuali ed uno sincronizzato misto, sia dal trampolino che dalla piattaforma, per un totale di sei tuffi in cui dovranno essere presenti tutti e sei i gruppi delle rotazioni. I primi dodici classificati dai 3 metri e dalla piattaforma e le migliori tre coppie del Sincro (no mixed) conquisteranno la carta olimpica per Parigi 2024 per la propria nazione (Max. 2); l’Italia si è già assicurata un pass grazie al successo di Chiara Pellacani, che pertanto non potrà conquistarne altre personalmente, dai 3 metri ai recenti European Games di Cracovia.
Gli azzurri in Giappone. Elena Bertocchi (Esercito/NC Milano), Maia Biginelli e Riccardo Giovannini (Fiamme Oro), Sarah Jodoin di Maria (Marina Militare/MR Sport F.lli Marconi), Lorenzo Marsaglia (Marina Militare/CC Aniene), Andreas Sargent Larsen (Fiamme Oro/CC Aniene), Chiara Pellacani (Fiamme Gialle/MR Sport F.lli Marconi), Matteo Santoro (Fratelli Marconi), Eduard Timbretti Gugiu (Esercito/Blu 2006) e Giovanni Tocci (Esercito/AQA Cosenza). Completano lo staff, oltre al direttore tecnico Oscar Bertone, i tecnici Tommaso Marconi, Benedetta Molaioli e Lyubov Barsukova, il medico Matteo Catananti, i fisioterapisti Ciro Orabona e Valentina Tisci.
Foto di Andrea Masini/DBM
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