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Croazia-Italia 11-10
Croazia: Bijac, Buric 1, Fatovic, Krapic, Lazic, Bukic, Biljaca, Zuvela 1, Marinic-kragic 4, Vrlic, Basic 3, Kharkov 2 (1 rig.), Popadic. All. Tucak.
Italia: Del Lungo, F. Di Fulvio 3, Damonte 1, Alesiani, A. Fondelli 2, Cannella, Marziali 1, N. Presciutti, Bruni 1, Di Somma 1, Dolce 1, Nicosia. All. Campagna.
Arbitri: Stavridis (Gre) e Putnikovic (Srb).
Note: parziali 3-2, 3-3, 3-3, 2-2. Superiorità numeriche: Croazia 8/14 + un rigore, Italia 6/15. Espulsi Marziali (I) per gioco violento a 7’59 del secondo tempo e Di Somma (I) per proteste a 6’30 nel terzo tempo. Usciti per limite di falli Bukic (C) a 4’22 e Biljaca (C) a 5’20 nel terzo tempo, Fondelli (I) a 1’50, Dolce (I) a 6’25 e Zuvela (C) a 7’16 nel quarto tempo. Ammonito Campagna nel secondo tempo. Spettatori 9000 circa. Italia con 12 a referto (Renzuto squalificato). In porta Del Lungo (I) e Bijac (C). Nel terzo tempo subentra Nicosia (I).
Il mancino Kharkov trasforma un rigore contestatissimo regalato, oltraggiosamente concesso da 2 arbitri “inguardabili”e piega a 1’35 dalla fine uno stoico Settebello, sempre in partita seppure avanti solo sull’1-0 e sul 5-4 entrambi segnati da Di Fulvio. Il risolutivo episodio del penalty decide un match stellare davanti ai 9000 della Spaladium Arena, che hanno trascinato i propri atleti con un tifo spasmodico. Quattro reti, tutte con l’uomo in più, per il croato Marinic-Kragic. Partita tesa, fallosa, adeguata alle caratteristiche degli avversari più bravi nelle percentuali con l’uomo in più (8/14). Gli azzurri nel terzo periodo sono andati due volte sotto di due reti (7-5, 9-7), ma sono rientrati con pazienza e classe con i colpi di Di Fulvio (tris) e Fondelli (doppietta). Adesso torneranno in vasca sabato 10 settembre alle 18.00 contro i campioni del mondo della Spagna per conquistare un bronzo europeo che manca dal 2014, nel remake della finale di Budapest di due mesi fa vinta dagli iberici ai tiri di rigore. La finale sarà Croazia-Ungheria.
CRONACA. Di Fulvio istant gol dopo 30 secondi con l’alzo e tiro il suo prodotto di fabbrica (1-0). Primo extraman e e Kharkov pareggia col mancino (1-1). Non c’è tregua: Di Somma con deviazione trasforma la prima superiorità mentre la Croazia pareggia ancora in più con Basic (2-2). Sono passati solo 2’30 ma l’adrenalina è altissima. I croati provano a caricare a testa bassa, trovano tre extramen ma solo a quello doppio (fuori Di Fulvio e Di Somma) Marinic-Kragic la piazza nell’angolo per il primo vantaggio biancorosso (3-2). L’Italia sbaglia una doppia sul ribaltamento e si chiude il tempo.
Fondelli si mette in primo e al primo alzo e tiro pareggia (3-3) in apertura di seconda frazione. Ancora uomo in più (esce Dolce) e Marinic-Kragic fa doppietta con una deviazione decisiva della difesa (4-3). Due superiorità fallite per parte, poi ci pensa Marziali di tap-in su tiro di Damonte a riportare in pareggio i compagni (4-4). Eccolo il Settebello: sesto extraman, croati che collassano in difesa e Di Fulvio segna la doppietta dal perimetro (5-4). In un amen però la Crozia pareggia: l’alzo e tiro stavolta è di Basic che brucia per la prima volta a uomini pari gli azzurri (5-5). Alesiani perde palla con l’uomo in più, invece dall’altra parte Marinic-Kragic, on fire con una tripletta, insacca il quinto extraman su sette tentativi (6-5). Dolce fallisce in più e Marziali si fa buttare fuori per gioco violento a fine secondo tempo.
Al cambio campo Dolce non sfrutta una superiorità, mentre dall’altra parte si sblocca Zuvela ancora in più (6/9) per il 7-5. Campagna chiama timeout dopo l’extraman e scuote gli azzurri: Dolce schiaffo al volo su assist di Damonte e ancora un assolo di Di Fulvio (tris) portano gli azzurri in linea di galleggiamento (7-7). Nel momento migliore però riemergono i padroni di casa: ancora due falli gravi (Di Somma esce per tre falli) e i croati sono di nuovo +2 con la quaterna di Marinic-Kragic e la rete di Buric. Gli azzurri però non mollano: Biljaka esce per tre falli e Fondelli spara al centro il -1 che riaccende le speranze con otto minuti da giocare (8-9).
Di Somma è un gigante e si alza da posizione due piazzando il nuovo pari (9-9). Il gioco stagna, poi due lampi: Basic al volo viene imitato da Bruni sempre in più per il 10-10 con tre minuti da giocare. Così arriva l’episodio che risolve la partita: palla contesa a centro porta, Fatovic sbraccia nel tentativo di prender palla sembra commettere fallo sul portiere, e invece Putnikovic fischia palla sotto a Nicosia e conseguente rigore trasformato da Kharkov (11-10). Lo stadio è una bolgia. Presciutti spara sulle mani di Bijac il quindicesimo tentativo in più degli azzurri, poi ci prova Cannella ma il pallone finisce ancora sulle mani avversarie. Finisce con un’Italia generosa, aggressiva e, seppur imprecisa, sempre in partita. Per farla fuori ci sono volute espulsioni e decisioni arbitrali contestate, una bolgia da 9.000 persone, una grande Croazia e un super Bijac, ancora protagonista.
Le dichiarazioni del cittì Campagna. “Il rigore che ha deciso la partita è una vergogna. Dolce non commette fallo; al contrario è Fatovic a farlo su di lui. Abbiamo sbagliato tanto in attacco soprattutto con l’uomo in più. Molti giocatori hanno commesso errori. Ci sono mancati gli stoccatori nei momenti decisivi. Siamo arrivati a questa partita con una stagione molto lunga sulle spalle dopo un mondiale da protagonisti e una World League vinta e quindi può capitare di non essere lucidi: fa parte di un percorso di crescita. Comunque estendo i complimenti ai ragazzi per il torneo che stiamo facendo perché è un piacere allenarli e vederli giocare”.
LA PRESENTAZIONE. Ci siamo invitati al ballo e balleremo. Il mantra di Sandro Campagna, dopo il vibrante quarto di finale contro la Francia, è sempre lo stesso: si gioca per vincere chiunque sia l’avversario davanti. Il 29 giugno scorso davanti ai 7.000 della Alfred Hajos gli azzurri dimostrarono che il nuovo corso, dopo la delusione di Tokyo, è tracciato: la vittoria 11-10 contro l’Ungheria in un match equilibrato per due tempi e poi dominato fino anche a tre reti di vantaggio.
Alle 20.30, diretta su Raisport HD, la Spaladium Arena di Spalato sarà appositamente infiocchettata da diecimila persone ee confezionata per sostenere la Croazia. Padroni di casa che ancora si leccano le ferite da mondiale dove dopo quindici anni sono fuori dal podio a Budapest, battuti in semifinale dai campioni spagnoli e dalla Grecia nella finalina per il terzo posto. Rispetto a due mesi fa l’Italia è senza il mancino Gonzalo Chalo Hechenique (operato alla spalla), ma è ben sostenuta dagli innesti di Alesiani, Renzuto (ancora squalificato) e Condemi nelle rotazioni tra i quindici. La Croazia di Tucak, battuta dagli azzurri sia alla Sardinia Cup (12-11) che al torneo di Belgrado (12-9) nell’ultimo mese, ha rinunciato a Vukicevic richiamando Zovic per far coppia con il pericolo pubblico numero uno ovvero l’altro mancino Kharkov (russo naturalizzato, nuovo acquisto del Brescia). I balcanici, quarti all’ultima rassegna continentale di Budapest, hanno vinto solo un oro nel 2010 in casa a Zagabria e non vanno a medaglia dal 2018 (bronzo) a Barcellona.
Settebello che non vince addirittura dal 1995 a Vienna e non sale sul podio dal bronzo di Budapest 2014. Sinora gli azzurri più prolifici per percentuale di tiro (53.3%) contro il 46% della Croazia. Dato che si riflette anche sui gol in superiorità: 67% di realizzazione per gli azzurri contro il 44% dei biancorossi. Salta agli occhi invece, contrariamente alle caratteristiche fisiche della Croazia, l’80% delle controfughe realizzate, esattamente il doppio dell’Italia. Ottimo il dato difensivo per i padroni di casa, guidati in porta dal totem Marko Bijac (quattro anni alla Pro Recco dal 2018 al 2021), che difendono neutralizzando l’80% degli attacchi avversari. L’Italia subisce invece il 33% dei tiri contro.
In finale l’Ungheria campione in carica che si riscatta e batte i campioni del mondo della Spagna per 10-8. Fa effetto già la cura di Zsolt Varga, tecnico del Ferencvaros che ha preso il posto di Tamas Marcz, dopo il deludente settimo posto del mondiale in casa di due mesi fa.
Regolamento e Formula. Prima fase con quattro gironi da altrettante squadre. Le prime classificate di ciascun raggruppamento si qualificano direttamente per i quarti di finale; le seconde e le terze accedono invece agli ottavi di finale; le quarte si giocheranno le posizioni dalla 13esima alla 16esima. Le eliminate agli ottavi si contenderanno i piazzamenti dal nono al dodicesimo. Semifinali l’8 settembre e finali due giorni dopo.
Semifinali 5° Posto – 8 settembre
Montenegro-Grecia 12-14 (2-1, 3-2, 2-6, 5-5)
Georgia-Francia 5-7 (1-1, 1-2, 1-2, 2-2)
Semifinali – 8 settembre
Ungheria-Spagna 10-8 (2-3, 5-2, 0-2, 3-1)
Croazia-Italia 11-10 (3-2, 3-3, 3-3, 2-2)
finale 11-12 posto
Isarele-Olanda 7-17 (1-4, 1-2, 3-7, 2-4)
finale 9-10 posto
Romania-Serbia 1-17 (1-6, 0-3, 0-4, 0-4)
Finali – 10 settembre
Finale 7° Posto (ore 14)
Georgia-Montenegro
Finale 5° Posto (ore 15:30)
Francia-Grecia
Finale 3° Posto (ore 18)
Spagna-Italia
Finale (ore 20:30)
Ungheria-Croazia
TURNI PRECEDENTI
Ottavi di finale – 4 settembre
Montenegro-Romania 13-8 (2-3, 4-2, 3-2, 4-1)
Georgia-Olanda 12-8 (2-3, 5-1, 2-2, 3-2)
Grecia-Israele 22-9 (6-0, 6-4, 5-3, 5-2)
Francia-Serbia 10-9 (3-1, 1-1, 5-4, 1-3)
semifinali 13-16 posto
Slovacchia-Germania 7-18 (1-4, 2-6, 0-3, 4-5)
Malta-Slovenia 13-9 (3-2, 2-3, 3-3, 5-1)
Quarti di finale – 6 settembre
Ungheria-Montenegro 11-8 (3-1, 2-3, 2-1, 4-3)
Italia-Francia 16-8 (2-3, 5-2, 4-1, 5-2)
Spagna-Grecia 9-5, (4-2, 1-1, 2-1, 2-1)
Croazia-Georgia 15-5 (4-0, 2-2, 6-1, 3-2)
finale 15-16 posto
Slovacchia-Slovenia 11-5 (3-2, 3-1, 2-2, 3-0)
finale 13-14 posto
Germania-Malta 14-11 (3-3, 3-1, 3-5, 5-2)
semifinale 9-12 posto
Romania-Israele 11-10 (8-8) dtr (2-2, 2-2, 2-2, 2-2 – 3-2)
semifinale 9-12 posto
Olanda-Serbia 11-12 (6-6) dtr (1-2, 1-3, 4-1, 0-0 – 5-6)
foto di Andrea Masini / DBM
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