Il 5-3 al Cagliari pareva finalmente un raggio di sole
MA l’1-1 COL CROTONE CI RIMANDA DALLE STELLE…ALLE STALLE…UN SE NE PO’PIU’!
di Alessandro “Coppins” Coppini
Firenze- Che non è uno scioglilingua coreano ma il modo con i quale i fiorentini dicono di averne le tasche piene….
Prima di tutto di gran parte della critica (giornalisti&opinionisti) che cambiano idea come banderuole: vinci di goleada a Cagliari? La squadra è rinata, Sousa ha trovato finalmente il modulo. Pareggi col Crotone? Il progetto è finito da tre anni, Sousa va mandato via. Si nega l’evidenza: ieri sera era difficile giocare, anche alla ripresa della partita, con il terreno migliorato, il pallone non viaggiava, chi era più tecnico (i viola) ha sofferto maggiormente. Possesso palla viola 63%, tiri 24 contro 4, occasioni goal 14 a 2, corner 14/1. Che si poteva fare di più? Ma certo, la grinta, la determinazione, gli occhi di tigre. E questo lo pretendono (giustamente) soprattutto i tifosi che (come il sottoscritto) son tornati bagnati fradici. Ma messa da parete la passione si ragiona: queste qualità, questa “garra” ,questo furore agonistico non appartengono ai nostri giocatori e, come il coraggio per Don Abbondio , se uno non ce l’ha non se lo può dare. Sono qualità di squadre come Atalanta, Chievo, Bologna, Cagliari, Empoli, Genoa, Udinese, che da anni però arrivano sempre dietro la Fiorentina.
Unsenepòpiù nemmeno di certe ostinate stravaganze del nostro allenatore, che ha ritrovato Kalinic (5 reti in due gare) e lo tiene fuori, che ripresenta l’ormai evaporato Badelj, che mette Zarate a 5 dal termine. Ieri sera colpevole anche la Società: il concetto da esprimere all’arbitro è semplice “A casa mia questa partita, con questo terreno non si gioca”. Certo il regolamento parla chiaro: è l’arbitro che decide, ma qui entra in gioco l’autorevolezza di una società, il suo peso politico. “Io i trattori che aiutano a drenare non posso usare, si son rotti, la partita si sospende”. Calendario congestionato? Problemi della Lega che insiste con la Serie A a 20 squadre, quando già 18 sarebbero troppe. La vuoi giocare comunque? Poi però, se sono una società forte, quando Kalinic viene steso mi fischi il rigore. E’ una spregevole compensazione? Così fanno le grandi, è la sudditanza psicologica bellezza, vedi Roma con la Samp e il generoso rigore fischiato nel recupero della partita analogamente sospesa per pioggia l’11 settembre scorso. Ma in questo la società è inesistente. L’arrivo di Antognoni? Speriamo. Certo nessuno può accettare serenamente un pareggio interno con l’ultima classifica, soprattutto se la riflessione si fa il 27 ottobre, giorno nel quale (era il 1999) Batistuta espugnava Wembley. Paragoni impietosi, difficile anche trovare una soluzione. Ma sicuramente Sousa, che è l’unica componente sostituibile a questo punto della stagione, è sotto esame, almeno da parte di Corvino. Intanto che fare? Semplice: tutti a Bologna!