Calcio: Dopo Liberec e dopo il Sant’Elia sembra sia cambiato il vento…
CARI TIFOSI A VOLTA BASTA UN PO’ DI BUON SENSO …
Adesso col Crotone per fare “Non c’ è due senza tre” …poi il “Derby dell’Appennino” per il rilancio definitivo.
di Susanna Bonacci
Firenze- Schemi, tattiche, computer, che ai giocatori manca poco misurano anche gli sbadigli. I sostenitori della “praticità”, dove si impiegano i calciatori nei ruoli più congeniali, e del lavoro sul gruppo, dell’inserimento dei giovani, e di un gioco dove si osa piuttosto che “posarsi” impauriti in una ragnatela di passaggi, sono stati “serviti” da Paulo Sousa. E quelli che fino a pochi giorni fa, prima della partita con il Liberec di Europa League, paventavano un esonero anticipato del portoghese fomentando polemiche contro squadra e proprietà, oggi salgono “pronti via” sul carro della doppia vittoria dopo Cagliari. Vien da dire che, niente di nuovo sotto il sole, e che siamo davvero annoiati da questo teatrino un attimo “provinciale”. Giusti elogi per il tecnico che ha ridato la strada del gol a Kalinic e Bernardeschi e fiducia alla Fiorentina, pur con la nota stonata delle “distrazioni” di attenzione la cui conseguenza sono stati almeno due gol subiti. Non a caso da po’ di tempo in sala stampa Sousa, dal concetto dell’ “emozionale, è passato a battere battere il tasto su quello dell’ “intensità” intesa come senso di pluralità, di tensione agonistica e concentrazione, mentale e fisica.
La retorica si sa, da queste parti è di casa, ma fare opinione è una cosa, ed il tifoso la esercita svolgendo il suo ruolo in pieno diritto, piuttosto è l’addetto ai lavori che ha il compito di “raccontare” con le giuste “distanze” e giudizi i fatti e le persone del mondo Fiorentina. Nel bene e nel male. Domani sera al Franchi siamo attesi ad una conferma del ciclo positivo, l’avversario è il Crotone, sulla carta la vittoria è un pronostico non scontato ma probabile. L’esercizio di equilibrio sarà una componente necessaria per continuare bene il percorso, sia quale sia il risultato.
Per evitare le celebrazioni tanto quanto le polemiche strumentali, concentrazione parola d’ordine per la squadra. Difficile da queste parti dove si tende a vedere un pezzo e non l’insieme, e capita sia alla società Viola sia al “giornalettismo” locale. Motivi diversi, risultati simili, se solo con l’unione delle varie componenti si costruisce veramente, l’apertura mentale nei riguardi del mondo del tifoso, dell’informazione e del loro interno è “conditio sine qua non” necessaria per una proprietà come quella dei Della Valle che fa della solidarietà, e del non vivere “arroccati nel castello”, un proprio segno distintivo.