Kazan- Da Fin.it -grazie-
Tre ori, cinque argenti e tre bronzi, con lo straordinario record europeo di Gregorio Paltrinieri, chiudono l’ultima giornata dei 21esimi campionati europei di nuoto in vasca corta, disputati all’Aquatics Palace di Kazan, che certificano il trionfo dell’Italia nella classifica per nazioni per la quarta volta consecutiva con 1073 punti (22 più dei padroni di casa della Russia) e il record storico di medaglie (35; 7-18-10).
STUPEFACENTE PALTRINIERI NEGLI 800. E’ l’ultima finale individuale della rassegna. Gregorio Paltrinieri contro Florian Wellbrock, in vasca lunga campione del mondo dei 1500 e olimpico della 10 chilometri, che si era imposto nella gara più lunga. L’azzurro cambia tattica e prova a scappare sin dalle prime bracciate, ma il tedesco non si lascia sorprendere e resta attaccato. In nuotata il 27enne di Carpi sembra guadagnare qualcosa che però perde in uscita dalla virata. I due filano a braccetto; al passaggio dei 400 metri sono divisi da 5 centesimi con l’azzurro di Fiamme Oro e Coopernuoto un soffio avanti. Ai 500 metri il vincitore di tutto prova a spingere di più ma il 24enne di Brema recupera con un passivo di 4 centesimi ai 600. L’argento olimpico della distanza e campione mondiale in vasca lunga tiene botta e ai 700 metri raggiunge i 16 centesimi di vantaggio. Le ultime vasche sono pazzesche. A 50 metri dall’arrivo il vantaggio dell’azzurro allenato da Fabrizio Antonelli è di 9 centesimi. Wellbrock prova il tutto per tutto. A poche bracciate dal muro la suspance è pazzesca: Paltrinieri sbarra la strada e vince per 5 centesimi (!) col record europeo di 7’27″94 e passaggi da 1’49″39, 3’43″26, 5’37″06. Battuto il precedente limite continentale di 7’29″17 firmato da Yannick Agnel il 16 novembre 2012 ad Angers. Un successo di personalità e determinazione. Un successo strepitoso, da grande campione. Da protagonista assoluto. Dopo 1500 e 800 la sfida Wellbrock-Paltrinieri è sull’1-1. Prossima tappa i mondiali. “Mi sono fatto proprio un bel regalo e chi se l’aspettava di vincere l’oro con il record europeo, di tenere testa a Wellbrock in questo momento e per giunta di batterlo in volata. Il tedesco le ultime volte mi aveva bastonato: mi sono preso una piccola rivincita. In altri tempi non avrei vinto allo sprint: è merito del lavoro svolto con Fabrizio (Antonelli, ndr) che mi è servito a migliorare questo particolare – spiega il vincitore di tutto – È stata una gara bellissima, quelle che mi piacciono e motivano; vasca dopo vasca mi sono esaltato. Negli ultimi 100 metri mi sono ritrovato con un’energia pazzesca addosso e sono stato cattivo, freddo e lucido. Era la prima volta degli 800 agli europei in corta e sono orgoglioso che il primo a vincerli sia stato io” . Chiosa, da vero leader, di SuperGreg sull’Italnuoto: “Voglio anche soffermarmi sulla squadra; in questo momento credo che siamo la nazionale più forte d’Europa, sicuramente la più completa. Non abbiamo punti deboli e i giovani sono competitivi e danno del filo da torcere ai più esperti. Sono contento di far parte di un gruppo del genere: siamo molto uniti e credo si veda anche all’esterno”.
DOPPIETTA ROSA NELLA RANA. Arianna Castiglioni vince i 50 rana in 29″66 sorprendendo la campionessa uscente e primatista europea (28″81) Benedetta Pilato, seconda in 29″75. Entrambe le azzurre nuotano lontane dai personali, ma contava mettere la mano davanti e riescono a lasciare solo la schiena alle avversarie con la russa Nika Godun, terza in 29″80. Per il nuoto italiano è la seconda doppietta consecutiva dopo Glasgow (baby Pilato-Martina Carraro) a dimostrazione della qualità e densità della rana sia maschile sia femminile. Per la 24enne di Busto Arsizio – seguita dal tecnico federale Gianni Leoni – è la prima vittoria internazionale della carriera, nonché seconda medaglia in rassegna dopo il bronzo con la 4×50 mista. “Ho ritrovato un po’ la velocità che mi è mancata in tutta la settimana. Onestamente il tempo non è granché. Avevo detto che in finale contano testa e coraggio più del crono: sono stata lucida – racconta la lombarda, tesserata per Fiamme Gialle e Team Insubrika – È un oro che mi gasa molto, perché in questi giorni ero un po’ giù di morale. Gianni (Leoni, ndr) mi ha aiutato molto, soprattutto psicologicamente e sono salita sul blocco più convinta”. Per la 16enne di Taranto – tesserata per CC Aniene – è un risultato di prestigio che apre la lunga stagione e dà nuove motivazioni dopo l’Olimpiade sotto tono. Questo argento segue il successo della precedente edizione e si aggiunge all’argento iridato di Gwangjiu e all’oro continentale di Budapest dove ha stabilito il record mondiale (29″30). “Tempo alto, ma è normale. Mi manca un po’ di brillantezza. Non avevo molto di più da dare. Va benissimo l’argento e la conferma su un podio internazionale – afferma la ranista pugliese, allenata da Vito D’Onghia – La mia condizione non può che crescere in queste settimane. Non ho preparato questo appuntamento, ma finalizzerò la preparazione per i prossimi”.
ORSI D’ORO. Si prende l’oro a 31 anni suonati con classe e potenza. Marco Orsi sfrutta esplosività e subacqua e stravince in 50″95 (passaggio in 22″89) col record italiano i 100 misti. L’azzurro di Budrio migliora il precedente di 51″03 che aveva stabilito in occasione dell’argento mondiale ad Hangzhou il 14 dicembre 2018 e spiazza gli avversari. Primo dall’inizio alla fine, l’atleta tesserato per le Fiamme Oro ed allenato Roberto Odaldi torna sul gradino più alto del podio dopo il successo di Copenhagen nel 2017. Già oro con la 4×50 mista del record mondiale e argento con la 4×50 stile libero, lo sprinter si prende con prepotenza la medaglia individuale precedendo il greco Andreas Vazaios, vincitore dei 200 e bronzo uscente, secondo in 51″72 e ricacciato indietro dopo la prima virata. Al terzo posto l’austriaco Bernahard Zhilkin in 51″91. “Non pensavo di scendere sotto i 51”. Sono andato fortissimo subito; in acqua mi sentivo alla grande, sciolto e potente. Devo ringraziare la mia società e chi ha sempre creduto in me: in primis il mio allenatore Roberto (Odaldi, ndr). So che non sono più giovane, ma ho dimostrato di poter dire ancora la mia, in mezzo a tutti questi giovani emergenti. Per me è una medaglia che vale tantissimo che si somma alle altre conquistate con le staffette – spiega il Bomber che ha sento trattiene la commozione – Voglio anche fare i complimenti alla Federazione Italiana Nuoto, perché sono tanti anni che sono in questo ambiente, ma non ho mai visto tutti questi talenti come in questo periodo: il nuoto italiano è in buone mani e ha un futuro radioso”.
DOPPIO PODIO NEL DORSO. Al russo Evgenij Rylov manca solo l’oro in vasca corta per vincere tutto nei 200 dorso, ma sul più bello dà forfait. Motivi ignoti e prospettive cambiate per una finale che si apre improvvisamente agli azzurri Lorenzo Mora e Michele Lamberti, che si infilano e salgono entrambi sul podio alle spalle del polacco Radoslaw Kawecki, che si conferma campione in 1’48″46. Lorenzo Mora, partito in corsia 4, si prende l’argento in 1’49″73 (54″05 al passaggio) portando il record italiano sotto l’1’50 e migliorando l’1’50″17 nuotato in semifinale; Michele Lamberti segna l’undicesimo primato personale in sei giorni e conquista il bronzo in 1’50″26 (54″04 ai 100). Il 23enne di Modena – Fiamme Rosse e Vigili del Fuoco Modena, allenato dal tecnico federale Fabrizio Bastelli – era già stato sesto nei 50 e settimo nei 100 e finalmente assapora il gusto della prima medaglia internazionale individuale. Il 21enne bresciano – tesserato per Fiamme Gialle e Gam Team, ed allenato dal papà e grande campione Giorgio – è alla quarta medaglia dopo l’oro con la 4×50 mista da record mondiale e gli argenti nei 100 farfalla e nei 50 dorso. Alla fine i due azzurri si abbracciano: il futuro è dalla loro parte. “Volevo questa medaglia con tutto me stesso. Ho dato tutto quello che avevo dentro: rabbia soprattutto, poiché la finale dei 100 non è andata come avrei voluto. Ho disputato una finale perfetta: stasera Kawecki era imprendibile. Sono felice anche per Michele. Ho poche persone che mi circondano e che mi hanno sostenuto: una di queste e mio padre Mirko cui dedico quest’argento – spiega Mora – Un pensiero infine al mio primo allenatore Luciano (Landi, ndr) che non c’è più e che mi ha insegnato tutto ciò che so fare in acqua”. Incredulo Lamberti: “Questa medaglia è quella più inaspettata: proprio non ci pensavo alla vigilia. Ormai sono entrato in un’altra dimensione, pur essendo un esordiente in Nazionale, e mi trovo benissimo in mezzo a tutti questi campioni. So che adesso viene il bello e il difficile: sono felicissimo”.
MIRESSI D’ARGENTO. Alessandro Miressi butta giù il record italiano per il secondo posto nei 100 stile libero che alimenta la tradizione italiana costituita da 15 podi (5-5-5) nella gara regina dal successo di Lorenzo Vismara a Riesa nel 2002. Il 23enne di Torino – tesserato per Fiamme Oro e CN Torino e allenato da Antonio Satta – lima altri tre centesimi al record italiano (come in semifinale) e conferma l’argento a Glasgow 2019 (allora alle spalle del russo Vladimir Morozov) in 45″84 (passaggio da 21″81). S’impone l’altro russo Kliment Kolesnikov – già vincitore di 50 e 100 dorso come a Glasgow, dove s’impose pure nei 100 misti – con 26 centesimi di vantaggio in 45″58 (21″76). “Ho un problemino alla caviglia, che mi ha un po’ condizionato – rivela Miressi – Ho sbagliato forse qualcosa in virata, ma voglio rivedere bene la mia gara. È stata una finale di ottimo livello e non era assolutamente facile prendere la medaglia. Mi accontento di quanto fatto qui a Kazan. Ai mondiali di Abu Dhabi la condizione sarà differente”. Pure Lorenzo Zazzeri migliora ancora il personale portandondolo sul 46″19, ma si deve accontentare del quarto posto alle spalle di un altro russo, Vladislav Grinev autore di 46″06. Il 27enne fiorentino – tesserato per Carabinieri e RN Florentia, allenato da Paolo Palchetti – chiude Kazan con un bilancio altamento positivo, la conferma di una dimensione ormai internazionale, l’argento nei 50 stile libero, l’oro con la mista da record del mondo, e gli argenti con la 4×50 stile libero e con la mixed stile libero insieme a Miressi.“Sono passato fortissimo ai 50 (21″80, ndr), ma poi mi sono piantato. Sono stanco morto e infatti ho fatto anche fatica ad uscire dall’acqua. La settimana è stata piuttosto intensa, ma ricca di soddisfazioni per me e per tutta la squadra” racconta Zazzart.
RAZZETTI D’ARGENTO. La grande rincorsa di Alberto Razzetti porta un’altra medaglia col record italiano. Il 22enne di Genova – tesserato per Fiamme Gialle e Genova Nuoto My Sport – è d’argento in 4’00″34, un crono che migliora di un secondo e 23 centesimi il precedente primato che aveva stabilito il 10 settembre scorso a Napoli. L’azzurro, allenato dal tecnico federale Stefano Franceschi, prova a recuperare su Ilya Borodin, ma il 18enne astro nascente russo, vira a stile libero e se ne va (passaggi di 55″49, 1’56″38, 3’03″73 contro 54″73, 1’57″03, 3’04″88) col record del mondo ed europeo juniores di 3’58″83. Per Borodin, che ha saltato le Olimpiadi per il Covid, è doppietta continentale dopo l’oro conquistato in lunga proprio davanti all’azzurro che si prende la terza medaglia dopo l’oro nei 200 farfalla con il record italiano avanti al fenomeno Krstof Milak e il bronzo nei 200 misti. “Un oro, un argento e un bronzo: una tripletta perfetta e che mi trasmette fiducia. Il bilancio di questi Europei è molto positivo: di più non potevo chiedere. Sono salito sul podio in tre gare su quattro e va benissimo così – sottolinea Razzetti, tifoso di Valentino Rossi e della Ducati – Non mi voglio fermare; devo lavorare molto con Stefano (Franceschi, ndr) per correggere i miei difetti ed è ciò che farò fin da subito”. Sul gradino più basso del podio sale il magiaro Hubert Kos in 4’03″16 lontano da Pier Andrea Matteazzi che finisce quinto in 4’07″44. Il 23enne di Vicenza – tesserato per Esercito e In Sport Rane Rosse – abbassa moltissimo il personale di 4’09″34 che risaliva all’aprile 2009. “La mia nuotata non paga in vasca corta. Devo sempre rilanciare la mia azione ed io sono abituato ad andare in progressione – dichiara il mistista veneto, allenato da Federico Benda – Un quinto posto europeo è sempre un grande traguardo e uno stimolo a fare meglio”.
4×50 MIXED MISTA D’ARGENTO. Mancava il secondo posto dopo il successo del 2015 e il bronzo del 2014 ed arriva grazie a Michele Lamberti (22″72), Nicolò Martinenghi (25″13), Elena Di Liddo (25″09) e Silvia Di Pietro (23″45) che nuotano il record italiano portandolo dall’ 1’37″90, che valse il bronzo mondiale a Doha il 4 dicembre 2014, all’ 1’36″39. L’oro dell’Olanda, che vale il record mondiale ed europeo, è a 21 centesimi; il vantaggio sul bronzo della Svezia è l’infinità di 1″58. “Per me termina qui un europeo favoloso. Non ho niente d’aggiungere – afferma Lamberti – Ci tengo a dedicare i risultati a mia nonna che è scomparsa da poco e che mi ha trascinato con la sua energia”. Prosegue Martinenghi: “Peccato perchè l’Olanda non era tanto lontana. Abbiamo chiuso alla grandissima”. Sorridente anche Di Liddo cui è mancata solo la medaglia individuale: “Ad un certo punto ho pensato di vincerla questa staffetta. Ho un po’ l’amaro in bocca, ma poi riflettendoci è un argento pesante e bello”. Chiusura, come in gara, affidata a Di Pietro: “Un’altra medaglia che certifica la nostra forza. Siamo stati tutti bravissimi”. E’ l’ultima medaglia della rassegna dei record!
MARTINENGHI DI BRONZO. Nicolò Martinenghi non riesce a ripetere la straordinaria semifinale da 25″37 e in 25″54 conquista il bronzo nei 50 rana. Per aspirare a di più avrebbe dovuto migliorare il personale e record italiano, come dimostra l’oro del bielorusso Ilya Shymanovich che bissa il successo dei 200 e in 25″25 ed eguaglia il record mondiale gommato che il sudafricano Cameron van der Burgh ha stabilito nel 2009; migliorato il primato europeo che deteneva in 25″29 il turco Emre Sakci, secondo in 25″39. Per il 22enne di Varese, tesserato per il CC Aniene e seguito da Marco Pedoja, è comunque una medaglia che consolida la dimensione da protagonista della rana e si aggiunge al successo nei 100 col record italiano di 55″63 e a quello con il record del mondo in mista. “Alla fine sono molto soddisfatto, perché è stata una finale di altissimo livello. Non ho veramente nulla da rimproverarmi. I 50 sono una gara difficilissima, perché tanti piccoli dettagli devono incastrarsi per renderla perfetta – racconta Tete, bronzo olimpico nei 100 e con la 4×200 mista – Esco da questo europeo con tre medaglie, un record del mondo e senzazioni ottime per la stagione”. Quarto Fabio Scozzoli che paga 25 centesimi al compagno di nazionale. Il 33enne capitano di Lugo – tesserato per Esercito ed Imolanuoto, allenato da Cesare Casella – tocca in 25″79. “Ci sono quarti posti e quarti posti. Per me questo vale tantissimo perché rappresenta una tappa di ripresa nella mia carriera che continuerà finché mi sentirò competitivo come in questi giorni. Sono molto motivato: ho perso quasi due anni per i problemi al gomito e credo di essere in debito con la sorte” conclude il capitano azzurro.
DI PIETRO DI BRONZO. Come a Netanya nel 2015, Silvia Di Pietro torna sul podio dei 50 farfalla conquistando il bronzo in 25″09, sei centesimi oltre il record italiano nuotato in semifinale, ma quanto basta per tenersi alle spalle le avversarie. Insieme alla 28enne romana, allenata da Mirko Nozzolillo, tocca la greca Anna Ntountounaki per una doppia medaglia che sa di festa. Avanti a loro la svedese Sarah Sjoestroem, che domina in 24″50 e dà seguito agli ori nei 50 e 100 stile libero e 100 farfalla e a seguire l’olandese Maaike De Waard in 24″97. “Dedico innanzitutto questa medaglia a mio nonno Mino che sarebbe stato fiero di me e che era il mio primo tifoso; poi al mio fidanzato Bino, che mi ha ridato la giusta tranquillità di cui avevo bisogno – spiega la velocista romana – Ho rincorso questa nuova medaglia individuale per tanto tempo ed è finalmente arrivata. Ho passato stagioni non facili, nelle quali mi sono fermata più volte proprio nel momento in cui stavo rimettendo la testa fuori; mi sento ancora giovane e le motivazioni sono sempre le stesse. Amo questo sport e tutto ciò che mi ha sempre regalato”. Più lontana Elena Di Liddo. La 28enne di Bisceglie, allenata da Raffaele Girardi, in batteria aveva eguagliato il personale di 25″37, ma poi non è riuscita a riavvicinarci né in semifinale né nella finale che chiude in 25″43 per il sesto posto. Le atlete di Carabinieri e CC Aniene torneranno in vasca per la medaglia in mixed mista.
UN’AVVERSARIA IN PIU’. Simona Quadarella non riesce completare il tris di medaglie nel mezzofondo fermandosi al quinto posto dei 400 stile libero in 4’02″10. La 22enne romana, regina del mezzofondo europeo e tra le leader mondiali, chiude la rassegna di Kazan con gli argenti negli 800 e 1500, ma soprattutto scopre una nuova avversaria nel triennio che porterà alle Olimpiadi di Parigi: la russa Anastasia Kirpochnikova che vince in 3’59″18 e dà seguito ai successi negli 800 e nei 1500. Con lei sul podio la connazionale Anna Egorova in 4’00″52 e la tedesca Isabel Marie Gose in 4’01″37. Per il podio la punta del CC Aniene, allenata da Christian Minotti, avrebbe dovuto nuotare in linea col personale di 3’59″75 con cui aveva vinto a Glasgow nel 2019, ma l’inizio della lunga stagione che culminerà con gli europei di Roma 2022 è iniziata a passi più lenti. “Questo quinto posto mi perseguita – spiega con un sorriso sarcastico Simona – La verità è che mi sono mancati gli ultimi 50 metri e quindi un po’ di velocità. Non mi abbatto certamente; il periodo è quello che è: non posso essere al top della forma considerano che mi aspetta una stagione piuttosto impegnativa”.
Risultati delle finali
100 misti mas
prec. RI 51″03 di Marco Orsi del 14/12/2018 a Hangzhou
1. Marco Orsi 50″95 RI
2. Andreas Vazaios (Gre) 51″72
3. Bernahard Zhilkin (Aut) 51″91
50 rana mas
RM Cameron van der Burgh (Saf) 25″25 del 14/11/2009 a Berlino
prec. RE Emre Sakci (Tur) 25″29 5/11/2020 a Budapest
RI 25″37 di Nicolò Martinenghi in semifinale; prec. RI 25″62 di Fabio Scozzoli del 13/12/2017 a Copenhagen
1. Ilya Shymanovich (Blr) 25″25 =RM – RE – RC
2. Emre Sakci (Tur) 25″39
3. Nicolò Martinenghi 25″54
4. Fabio Scozzoli 25″79
200 stile libero fem
Nessuna italiana in gara
1. Marrit Steenbergen (Ned) 1’52″75
2. Barbora Seemanova (Cze) 1’53″58
3. Katja Fain (Slo) 1’53″88
200 dorso mas
prec. RI 1’50″17 di Lorenzo Mora in semifinale; prec. RI 1’50″45 di Lorenzo Mora del 08/11/2019 a Genova
1. Radoslaw Kawecki (Pol) 1’48″46
2. Lorenzo Mora 1’49″73 RI
3. Michele Lamberti 1’50″26 pp (prec. 1’52″01 in semifinale; prec. 1’53″99 del 14/2/2021 a Brescia)
400 stile libero fem
RI 3’57″59 di Federica Pellegrini del 06/03/2011 a Ostia
1. Anastasia Kirpochnikova (Rus) 3’59″18
2. Anna Egorova (Rus) 4’00″52
3. Isabel Marie Gose (Ger) 4’01″37
5. Simona Quadarella 4’02″10
400 misti mas
prec. RI 4’01″57 di Alberto Razzetti del 10/09/2021 a Napoli
1. Ilya Borodin (Rus) 3’58″83 RMJ – REJ
2. Alberto Razzetti 4’00″34 RI
3. Hubert Kos (Hun) 4’03″16
5. Pier Andrea Matteazzi 4’07″44 pp (prec. 4’09″34 del 07/04/2019 a Riccione)
50 rana fem
RE-RI 28″81 di Benedetta Pilato del 21/11/2020 a Budapest
1. Arianna Castiglioni 29″66
2. Benedetta Pilato 29″75
3. Nika Godun (Rus) 29″80
100 stile libero mas
prec. RI 45″87 di Alessandro Miressi in semifinale; prec. RI 45″90 di Alesssandro Miressi del 08/12/2019 a Glasgow
1. Kliment Kolesnikov (Rus) 45″58
2. Alessandro Miressi 45″84 RI
3. Vladislav Grinev (Rus) 46″06
4. Lorenzo Zazzeri 46″19 pp (prec. 46″37 in semifinale; prec. pp 46″67 in batteria; prec. 46″72 dell’ 1/12/2017 a Riccione)
50 farfalla fem
RI 25″03 di Silvia Di Pietro in semifinale; prec. RI 25″18 di Silvia Di Pietro del 24/04/2021 a Roma
1. Sarah Sjoestroem (Swe) 24″50 RC
2. Maaike De Waard (Ned) 24″97
3. Silvia Di Pietro 25″09
3. Anna Ntountounaki (Gre) 25″09
6. Elena Di Liddo 25″43
800 stile libero mas
prec. RI 7’30″31 di Gregorio Paltrinieri del 16/12/2018 ad Hangzhou
prec. RE 7’29″17 di Yannick Agnel del 16/11/2012 ad Angers
1. Gregorio Paltrinieri 7’27″94 RE – RI
2. Florian Wellbrock (Ger) 7’27″99
3. Sven Schwarz (Ger) 7’33″85
4×50 mixed mista
prec. RI 1’37”90 di Niccolò Bonacchi, Fabio Scozzoli, Silvia Di Pietro ed Erika Ferraioli del 04/12/2014 a Doha
prec. RM – RE – RC 1’36″22 della Russia il 5/12/2019 a Glasgow
1. Olanda 1’36″18 RM – RE – RC
2. Italia 1’36″39 RI
con Michele Lamberti 22″72, Nicolò Martinenghi 25″13, Elena Di Liddo 25″09, Silvia Di Pietro 23″45
3. Svezia 1’37″97
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foto di Andrea Staccioli e Giorgio Scala / DBM – Inside. L’uso delle fotografie è consentito solo ed unicamente a testate registrate per fini editoriali. Obbligatorio menzionare i credit.