E’ un Giancarlo Antognoni avvelenato contro Commisso, Barone e Pradè quello che ha parlato a La Gazzetta dello Sport questa mattina. Antonio è uscito dalla Fiorentina dopo un’offerta ritenuta irricevibile da parte della società e non le manda certo a dire: “Pensavo che Rocco Commisso mi avrebbe contattato per spiegarmi il perché di questo divorzio. Invece se ne è lavato le mani. Commisso ha sbagliato a non avere fiducia in me. Lui ama dire che si è fatto dal nulla. Anche io me ne sono andato via di casa a quindici anni per cercare la mia strada. E, caro Rocco, io sono arrivato nella mia professione sul tetto del Mondo.
Vi ricordate quante volte Commisso ha detto che era rimasto profondamente deluso dal fatto che Federico Chiesa se era andato alla Juve senza andare a salutare lui e la sua famiglia? Lo avrà ripetuto dieci, cento volte. Chiesa ha sbagliato. Ma anche Commisso ha fatto lo stesso grave errore con me.
Ho capito che c’era qualcosa di strano quando ho avuto il primo approccio con Barone. Mi ha detto che quest’anno dovevamo ridurci tutti qualcosa e che avrei dovuto cambiare ruolo. Dovevo piazzarmi davanti al televisore a fare lo scouting di giovani. In assoluto questo progetto poteva anche interessarmi. Immaginavo che tra un anno avrei potuto dedicarmi ai giovani nel Viola Park. Ma era chiaro che si trattava di una proposta inesistente. Alcuni giorni fa Burdisso ai canali social della Fiorentina ha detto che lui oltre alla prima squadra si sarebbe occupato anche di trovare giovani di valore. E di andare a vederli in ogni angolo del Mondo. Riguardate quell’intervista, i concetti sono chiari. E allora quale sarebbe stato il mio ruolo con i giovani.
Questa è una piazza importante ma le problematiche di questi anni ci sono sempre. Chi comanda sono sempre le stesse persone. Il dato che mi conforta da tifoso della Fiorentina è che peggio di così non possono fare”.