Mister Antonio Cincotta commenta la vittoria delle sue ragazze ottenuta sul campo dell’Hellas Verona. Una vittoria molto importante, anche a livello morale: «Sono molto contento per le ragazze, oggi riesco a nutrirmi, ad essere appagato del loro sorriso, perché mancava da tempo. Era mancata la forza di trovare il risultato, ma non di certo le prestazioni». E continua: «Oggi sono qui non per prendermi visibilità e meriti, ma per lasciare lo spazio a loro. Il mio compito è fare un passo avanti quando le cose vanno male e intercettare le critiche il più possibile, espormi e sovraespormi per far sì che la squadra possa attutire i momenti prendermi le responsabilità delle cose che non vanno. E oggi che siamo tornati a vincere le applaudo e non voglio meriti, solo dire brave a loro».
Piano piano, poi, stanno rientrando anche le infortunate: «Siamo contenti di aver potuto reinserire delle giocatrici che mancavano da tanto tempo, e sono percorsi lunghi per tornare ad avere 90 minuti nelle gambe, però sono contento anche di aver visto tante giovani che siamo andati a prendere nel corso degli anni per costruire il nostro presente e il nostro futuro: Mascarello è fuori, ma è una di quelle, Zanoli è sempre più in forma, Baldi che sta diventando ormai una giocatrice di grande spessore per la quantità e sta crescendo anche sulla qualità… andare a prendere queste giovani, inserirle, aiutarle e vederle sbocciare piano piano è molto bello. Mi fa piacere. Sono contento che le giovani che prendiamo e che fanno un percorso con noi, quando hanno stoffa, poi ci danno belle soddisfazioni».
E ora mancano cinque gare alla fine del campionato: «Ci sono diverse gare difficili, con la Roma sarà complessa, ma oggi la squadra si è tolta un po’ le scorie di quando giochi bene, ci provi, ma non fai risultato, non fai gol. E questo ti resta psicologicamente addosso, hai come un mantello che ti avvolge, magari tende a incupire un po’ i pensieri di tutti. Oggi, con questa vittoria, le ho viste finalmente sorridere. Non ne potevo più di vederle uscire dal campo tristi, perché quando perdi e non fai nulla per vincere, è colpa tua, ma quando ce la metti tutta nelle avversità di una rosa decimata, fai le prestazioni ma ti manca il risultato è inevitabile essere un po’ giù, no? Quindi oggi sono felice per loro, lo ripeto».