In due anni la Fiorentina ha cambiato e ricambiato allenatore facendo anche una certa confusione ma il risultato finale non è mai cambiato: partite portate avanti con grandi difficoltà, errori grossolani di tutti e risultati ben al di sotto delle aspettative. Si è provato con l’allenatore votato al gioco, Montella, quello aggressivo, Iachini, quello psicologo, Prandelli, ma nessuno di loro è riuscito a dare un senso a una Fiorentina che forse un senso non ce l’ha. Adesso è tornato “cappellino” anche se alla Fiorentina serve più l’elmetto per portare a casa questa stagione così noiosa, deprimente e lenta. Ma più che da Iachini serve una risposta da quei giocatori che scendono in campo ogni domenica e che ogni domenica sembra facciano un favore ai tifosi invece che il proprio, ben pagato, lavoro. A coloro che indossano la maglia viola si chiede di farlo con rispetto e professionalità e soprattutto con concentrazione per 90 minuti. Non dovrebbe essere un’impresa, dovrebbe essere la normalità ma questa Fiorentina ha dimostrato più volte di preferire la mediocrità alla normalità.