La Fiorentina femminile e gli obiettivi 2020-21 che stanno scivolando via, uno dietro l’altro. Ma…
C’è un ma. Ci sono degli alibi. Ci sono delle cose da analizzare. Perché è vero che la squadra viola, in questa stagione, ha disputato il peggior girone d’andata della storia della società gigliata; è vero che l’obiettivo qualificazione in Champions per la prossima stagione è (quasi) un’utopia, visti i punti di svantaggio con la prima in classifica (16 punti) e la seconda (13 punti); è vero che la Fiorentina femminile ha perso la Supercoppa italiana contro la Juventus; è vero che ha già compromesso la qualificazione alla semifinale di Coppa Italia, perdendo 2-0 a Milano con l’Inter, l’andata dei quarti di finale…
Però è anche vero che mai come quest’anno la squadra viola ha avuto tante partenze e defezioni. Intanto nel mercato estivo ha perso Davina Philtjens, Laura Agard, Alice Parisi, Ilaria Mauro, Paloma Lazaro, Lisa De Vanna e, infine, Alia Guagni. Per dire la verità, la stagione era partita con Guagni in rosa, poi due giorni prima del ritiro estivo, c’è stata la partenza della capitana gigliata. E anche se la sua cessione era nell’aria, qualcuno sperava di poter contare su di lei. E tra avere Guagni e non avere Guagni c’è una bella differenza. Soprattutto, sostituirla a luglio era impossibile.
A questo, c’è da aggiungere che la Fiorentina, via via, ha perso tutta la sua qualità: Michela Catena si è rotta il crociato, Marta Mascarello si è rotta il crociato, Claudia Neto si è strappata e né avrà per altri trenta giorni almeno e, ciliegina sulla torta, è arrivato l’addio di Tatiana Bonetti, che a ottobre sembrava destinata a rimanere a Firenze fino alla fine della sua carriera.
Infine, come se non bastasse, nelle ultime settimane, mister Cincotta ha dovuto fare a meno di Janni Arnth, che ha un problema al tendine, e ancora ha dovuto rinunciare a Stephanie Breitner, Camilla Forcinella e Martina Piemonte, ancora alle prese con lo strascico del Covid.
Insomma, è una Fiorentina falcidiata da partenze e da infortuni. Questo non può essere un alibi, certo, ma deve far capire perché la stagione gigliata ha preso una piega non del tutto positiva. Fermo restando che la squadra viola è l’unica italiana ancora in Champions League e giocherà gli ottavi di finale per la terza volta nella sua breve storia.
Insomma, le ragazze di Cincotta hanno bisogno di sostegno, ora più che mai.