Domani la Fiorentina femminile di mister Cincotta scenderà in campo a Milano per affrontare l’Inter nella gara di andata dei quarti di finale di Coppa Italia. E allora, lo stesso tecnico gigliato, presenta il match contro l’Inter, che sarà il secondo contro le nerazzurre in una settimana (domenica scorsa la Fiorentina vince contro l’Inter, a Milano, in campionato): “Sarà il secondo scontro ravvicinato contro una squadra che vanta grandi individualità – dice – come del resto anche noi, per cui credo che non ci siano né vantaggi né svantaggi, ma semplicemente un’altra sfida difficile, con l’effetto campo da gestire, perché andremo in trasferts. La vivremo con grande applicazione e serenità”. E continua: “Chiaramente questa è una sfida che si gestisce nei 180 minuti per cui, qualunque sia il verdetto di Milano, cambierà poco, perché dovremo raccogliere le energie mentali e quelle fisiche, per poi giocarci il tutto e per tutto a Firenze. Certo, è innegabile che la rosa stia vivendo da un po’ di tempo una condizione particolare, perché in tanti anni non c’era mai successo di avere il 50% delle giocatrici fuori, però si sono accavallate tante ragioni e dobbiamo vedere la parte che è rimasta di noi…e non dobbiamo aggrapparci agli alibi della parte che non c’è più. E la parte che è rimasta ha tutta la mia fiducia e sta facendo bene. Va ricordato il percorso fatto fino ad ora, perché queste sono ragazze che, in un momento di difficoltà, sono riuscite a vincere a Praga e conquistare il passaggio agli ottavi di Champions, poi a conquistare la finale di Supercoppa italiana vincendo contro il Milan, poi la vittoria di San Marino in campionato e la vittoria a Milano contro l’Iter. Quindi la squadra, nelle difficoltà, ha saputo davvero stringersi e trovare la forza di fare risultato lo stesso, e quindi permettetemi di fare un grandissimo applauso alle ragazze e a tutto lo staff, perché molte di queste vittorie sono arrivate recuperate recuperando svantaggi e/o negli ultimi minuti, quindi è stato fatto anche un grande lavoro da parte dei preparatori atletici”.
Come sopperire alle tante assenze? “Stiamo provando qualcosa di diverso – dice – Tessel Middag sta facendo bene,vorrei anche spendere una parola per Greta Adami perché a Milano avrei dovuto sostituirla nei primi cinque minuti, perché aveva grandi problemi fisici dovuti a un problema allo stomaco che si è verificato negli ultimi minuti prima della partita (e quindi ingestibile), ma ha stretto i denti, è andata al gol ed ha giocato una grande partita. E mi è piaciuto quandi ci siamo riuniti nel cerchio di centrocampo ad applaudire tutta la squadra e l’atteggiamento di Greta, perché questi sono gli atteggiamenti che fanno vincere. Poi c’è stato l’atteggiamento di Tessel, di devozione tattica e di applicazione fino agli ultimi metri, che è un atteggiamento che fa vincere. E ancora…Baldi e Kim che hanno coperto la fascia in lungo e largo nella difficoltà… sono tutti atteggiamenti vincenti. Quando c’è una difficoltà di organico, ti devi stringere con atteggiamenti vincenti, che sono le piccole cose che fai e quel metro in più che copri, senza lamentarti perché lo fai. La squadra sta facendo bene. Certo, sarebbe stato più facile cercare alibi e scuse relative alle tante assenze… e invece io ho subito chiarito una cosa con le ragazze: né internamente né esternamente dev’essere utilizzata la parola emergenza. Abbiamo le risorse per affrontare qualunque situazione: Covid, infortunistica, etc. E quindi credo che il prossimo step sia sedimentare questa aggressività verso gli obiettivi, e sedimentare e compattare questa unità di gruppo che ci sta facendo andare avanti in un momento in cui le cose potevano prendere una piega molto diversa”.