Il drop, il primo di Dan Newton, aveva regalato il vantaggio, 23-22 ai Medicei che già assaporavano il gusto dolce e inebriante della vittoria contro Calvisano, squadra Campione d’Italia.
Forse distrazione, forse la certezza di aver in mano la partita, forse sufficienza? Fatto sta che sulla rimessa in gioco dei lombardi, le torri medicee non raccolgono l’ovale che viene conquistato dagli avversari.
Grandi fasi, ottimi passaggi, grande fisicità negli attacchi di Vunisa, non a caso Man of the Match per Calvisano, e meta per i campioni.
Non è bastata una difesa senza falli, ordinata dei ragazzi di Presutti.
Nelle lacrime di Dan Newton, nello sguardo intenso oltre i pali del campo del capitano Matteo Maran, nella poca voglia di parlare dei ragazzi, la consapevolezza dell’occasione sfumata.
Allo stesso tempo sul campo rimaneva l’orgoglio, l’onore di una squadra che più debole, meno fisica nelle fasi statiche, riusciva con un piano di gioco riuscito ed una intensità continua a mettere in difficoltà il Calvisano, squadra sempre presente e, spesso, vincente negli ultimi anni del Top 12.
Per la squadra del presidente Giacomo Lucibello, anche lui deluso, ma convinto ed orgoglioso della prova dei suoi, una base dalla quale ripartire, tutto questo unito a un buon pubblico, partecipe e soddisfatto, deve essere la base per ottenere risultati e gioco.
Onore, Orgoglio e Lacrime quelle di ieri al “Ruffino” Stadium, insomma l’essenza del RUGBY.