“Oggi si doveva vincere, non importa come” – commenta Daniele Pradè in zona mista – “per cui siamo felici. Ci siamo tolti questo peso perché la situazione stava diventando pesante per tutti quanti e la squadra ha fatto bene, è stata compatta, ha preso solo tre tiri in porta compreso il gol. Potevamo chiuderla prima, questa è l’unica nota stonata della partita”.
La Fiorentina è in crescita? “Abbiamo giocato con Napoli, Juve e Atalanta quindi il calendario non ci ha dato una grande mano. Mancava soltanto la vittoria. Se avessimo vinto con l’Atalanta facevamo tutti altri discorsi. La squadra sta diventando squadra, trovando la sua identità. Avete letto quello che è successo. Cambiando diciotto giocatori , ce ne erano otto nuovi per cui siamo la squadra in Europa che ne ha messi più nuovi in campo dal mercato estivo per cui ci vuole tempo, pazienza, lavoro, quotidianità. Sono sempre stato molto chiaro dicendo questo, che sarebbe stato un anno di transizione senza perdere la voglia di vincere le partite, la situazione che noi siamo la Fiorentina. Come si fa ad esempio ad essere come l’Atalanta che sono tre anni che giocano insieme? E tante altre. Noi ci dobbiamo arrivare con il lavoro. Questo è un anno in cui vedi le situazioni giuste e quelle che puoi migliorare. In ogni caso sento la grande risposta di Firenze, del pubblico. La vittoria era importantissima per i tifosi, per il presidente Commisso e tutta la famiglia, la sofferenza è di tutti noi. Sarebbe stato difficile parlare se non avessimo vinto”.
Tra i nuovi chi la sta impressionando di più al momento? “I nuovi stanno facendo bene tutti quanti. Noi abbiamo preso dei giocatori quasi tutti pronti tranne Ghezzal e Pedro. Ghezzal ci darà una grandissima mano, Pedro ci vorrà un pochino di tempo però è un acquisto fatto per il futuro. Oggi è entrato di nuovo Vlahovic. Adesso abbiamo trovato questo modulo che ci dà certezze, di compattezza, però durante la partita puoi cambiare come vuoi”.
Dalbert? “Lo seguivamo da luglio, ha le caratteristiche giuste, anche lui non è al massimo per la continuità però sta facendo bene, si sta mettendo in discussione”.
La partita di Milano? “Ci penso da domattina. Adesso voglio godermi la vittoria”
Il tema del razzismo? “Non c’è mondo migliore dello sport. Da noi c’è un’integrazione massimale perciò io prendo il buono, il resto lo lascio ai cretini. Tra noi c’è compattezza”.
L’importanza del gol di Pezzella? “È un leader, un capitano. Noi non lo abbiamo mai messo sul mercato. Solo se fosse arrivata un’offerta prima di una certa data ne avremmo parlato, perché dal 10 agosto in poi German ha pensato solo alla Fiorentina. A me lui piace in tutto, il suo essere capitano della Fiorentina. Noi abbiamo preso degli uomini come Badelj per dare un senso di identità a questa maglia, o uno come Ribery che permette di crescere a tutto il gruppo facendolo salire di livello”.