Facciamo più ordine possibile: la Fiorentina vista contro la Juventus è stata convincente, autorevole. Montella dopo la sfida incoronato come “imbrigliatore” di CR7, Sarri e tutta la compagine bianconera, Castrovilli fenomeno e Chiesa più in palla. Insomma: bravi, bravissimi, supereroi.
L’Atalanta vince a Marassi all’ultimo respiro, se ne va in Croazia a giocarsi la prima partita di Champions League e ne prende quattro. 4-0 sonoro, senza passare dal via. Gasperini addirittura ammette nel post partita che non erano ordinati, che sono stati sorpassati in tutto e che, soprattutto hanno sofferto il pressing alto della Dinamo Zagabria.
Lo stesso pressing alto che sia con Napoli che Juventus ha portato diversi frutti alla Fiorentina, purtroppo un solo punto in classifica, è vero, ma almeno la consapevolezza che la squadra viola se la può giocare con tutti. Montella quindi avvisato: pressare altissimo i bergamaschi riproponendo il 3-5-2 con Caceres, Pezzella e Milenkovic nella retroguardia, Castrovilli todocampista, Ribery e Chiesa.
Vlahovic? Pazienterà ancora un po’, Boateng a gara in corso. E nel frattempo Pedro andrà con la Primavera di Bigica per mettere un po’ di minutaggio nel motore ed essere pronto, anzi prontissimo, ad infastidire il tecnico partenopeo nelle scelte di formazione offensiva.
Dunque contro l’Atalanta pensare di accontentarsi del pari sarebbe un gigantesco errore. La Fiorentina deve essere consapevole dei propri mezzi, andare a Parma (si gioca al Tardini e non a Bergamo), pressare alto, giocarsi gli uno contro uno con follia e dedizione. Se si è messo sotto i campioni d’Italia e l’ottimo Napoli pensare di giocarsi il solo pareggio contro una squadra che dovrà affrontare anche l’impatto psicologico di un 4-0 alla prima europea non è un pensiero costruttivo e sano.
Quindi non resta che augurarsi “nell’incoscienza” dei ragazzi in viola vestito. La prima vittoria in campionato è li che aspetta di essere colta come una margherita in un giardino perfettamente curato.