Si è chiuso il calciomercato estivo, quello che dà forma alle squadre per tutta la stagione che in realtà è già cominciata e la Fiorentina lo sa bene visto che ha perso due gare consecutive contro Juventus e Genoa.
Andiamo però a vedere, rispetto alla Fiorentina che è arrivata sedicesima, come è cambiata la squadra viola e di conseguenza che tipo di campionato ci dobbiamo aspettare quest’anno. Le falle principali della passata stagione erano: il terzino destro, il regista, l’esterno alto e un bomber. Questi erano i ruoli oggettivamente scoperti (lasciamo perdere quei giocatori che hanno deluso tipo Lafont, Simeone e Biraghi).
Pradè cosa ha fatto per colmare le lacune? A destra ha preso Lirola e all’occorrenza Caceres. L’ex Sassuolo è indubbiamente uno dei migliori giovani sulla piazza e un terzino vero che a Firenze non si vedeva. Serve pazienza, com’è giusto che sia nel calcio. Caceres invece è una valida alternativa. Per quanto riguarda il regista sono arrivati Badelj e Pulgar, due centrocampisti, registi, capaci di costruire gioco e dare un’anima alla Fiorentina. Per l’esterno ecco Ribery, un colpo che ha sorpreso tutti e che alza notevolmente l’asticella della Fiorentina e giusto ieri è stato preso anche Ghezzal, un’onesta riserva.
Fin qui le falle coperte, quella scoperta resta invece il bomber. Qui la Fiorentina ha fatto la scommessa più grande: Pedro dalla Fluminense. Il centravanti brasiliano ha subito un brutto infortunio in carriera ma è rientrato e ha ripreso a segnare. La Fiorentina su Pedro ha investito circa 15 milioni di euro. Se Pradè dovesse vincere questa scommessa la Fiorentina si ritroverebbe un signor giocatore, altrimenti Montella dovrà condividere con il problema centravanti anche in questa stagione.
Ma la prima Fiorentina di Commisso già oggi mostra dei limiti e nuove lacune. Se prendiamo l’undici ideale: Dragowski, Lirola, Pezzella, Milenkovic, Dalbert, Badelj, Pulgar, Castrovilli, Chiesa, Ribery, Pedro vediamo molto chiaramente che ci sono pochissimi giocatori con spiccate doti difensive. In sostanza la Fiorentina è una squadra che per dna non sa e non può difendere, prepariamoci a questo dato di fatto. Dunque è nata una Fiorentina che guarda all’attacco ma per ora questa filosofia ha portato in dote due sconfitte su due gare.