Ieri ben tre colloqui, o chiacchierate, tra Joe Barone e Federico Chiesa. E’ il braccio destro di Rocco Commisso a occuparsi in prima persona della vicenda. Primo incontro sul pullman della Fiorentina, insieme a Giancarlo Antognoni e Dario Dainelli con Chiesa che è sceso dopo i dirigenti, scuro e molto tirato in volto e con gli occhi lucidi.
Poi Barone e Chiesa si sono parlati nuovamente sia sul battello che accompagnava la Fiorentina sull’Hudson sia dopo nei pressi di Wall Street.
La Fiorentina ha ribadito per l’ennesima volta al giocatore di togliersi la Juventus dalla testa perché la società non vuole venderlo ed è disposta anche al braccio di ferro mandando il giocatore in tribuna.
Una presa di posizione netta anche per cercare di stoppare l’ormai noto modus operandi della Juventus, che sta in disparte in attesa che sia il giocatore a fare il “lavoro sporco” e arrivando in un secondo momento con un’offerta sempre al ribasso rispetto alle richieste della società.
Così è stato fatto anche con Bernardeschi giusto per citare un altro esempio vicino a noi. Ma stavolta la Fiorentina fa muro, Chiesa non si vende, anche perché proprio a conferma di quanto detto sopra, la Juventus non ha mai parlato di Chiesa o fatto un’offerta alla Fiorentina.
In sostanza i bianconeri dicono a Chiesa: vai allo scontro con la Fiorentina e poi subentriamo noi. Peccato che Commisso e Barone non hanno “abboccato”.
Chiudiamo rispondendo a chi paragona questa vicenda, ad esempio, a Lirola: tra Fiorentina e Sassuolo c’è una trattativa vera, fatta di offerte e richieste. C’è la volontà dei viola di prendere ed esporsi per il giocatore, e dei neroverdi di trattarne la cessione. Dunque vicenda completamente diversa da quella di Chiesa.